PRESEPE NAPOLETANO - AA.VV. A cura di Nicola SpinosaAutore: AA.VV.
Curatore: Nicola Spinosa
Titolo: Presepe Napoletano
Testi di: Nicola Spinosa, Domenico Ambrasi Gennaro Borrelli, Elio Catello, Roberto De Simone, Franco Mancini, Angela Catello, Atanasio Mozzillo, Corrado Catello, Angela Caròla Perrotti, Paolo Apolito, Stefano De Matteis, Renato Ruotolo, Umberto Grillo
Apparato fotografico a cura di Giovanni Gaeta
Descrizione: Elegante e lussuosa edizione di grande formato (cm 32 x 44), rilegata in tela con dorso in pelle e fregi in oro; racchiusa in elegante cofanetto rigido; tiratura di 3499 esemplari numerati progressivamente a mano; 600 pagine; circa 200 tavole a colori di grande formato; 100 illustrazioni b/n; stampa su carta Pordenone della Cartiera Cordenons, appositamente fabbricata
Luogo, Editore, data: Sorrento (NA), Franco Di Mauro, 1998.
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Disponibilità: NO

 


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Se c'è un argomento della storia delle arti a Napoli al quale, già  dal  secolo  scorso  ma soprattutto   negli   ultimi   cinquant'anni,   la    letteratura  abbia   riservato,  anche   in proporzione    alla   dimensione   e     al   valore   intrinseco     dell'evento   considerato, un'attenzione e un rilievo incomparabilmente superiori  allo  studio  di  altri  aspetti   e momenti della produzione napoletana in età moderna,  questo  è certamente il presepe nel Settecento. [...] Il presepe esaminato come insieme unitario di statuine,  accessori  e apparati scenici; il presepe messo in relazione con le altre arti, l'architettura, la pittura e la scultura  in  particolare,  ma   anche  la  scenografia,  la  porcellana,  la  maiolica   o  la statuaria in argento; il presepe indagato  per  le   singole  figure  scolpite  in  legno  o  in terracotta e rivestite con stoffe spesso preziose, individualmente studiate  come versioni "ridotte"   ma  non   "minori"   dei  vari  esempi  di   plastica  monumentale;   il  presepe considerato  come  uno   degli aspetti  più     raffinati  ed  esaltanti   di  arte   popolare  o   come espressione collettiva di altissima cultura   e  splendida  civiltà;  il  presepe  inteso  quale traduzione concreta di tendenze  estetiche  e  di  gusto o come strumento indispensabile per conoscere usi, costumi e tradizioni dell'epoca;  il presepe  e  le  sue  connessioni  col mondo   della    musica  o   della   produzione  teatrale,   del  melodramma  come   della commedia   dell'arte;   il  presepe  e   la   committenza  o  il   collezionismo,  pubblico  o soprattutto privato.[...]
                                                                                                                 NICOLA SPINOSA
Il volume ha il pregio non trascurabile di unire ad  una  raffinata  veste  tipografica  una presentazione   ben  organizzata  dei  testi,  in  modo   da  consentirne  agevolmente   la consultazione     anche   rispetto   alla   mole   imponente.   Accanto  agli  specilisti   del settore,   come  Borrelli,  Mancini,  i  Catello,  che  offrono   al  pubblico  di  studiosi   e appassionati i risultati di nuove prospettive di ricerca,  ci  sono  i  saggi  di   autori  non necessariamente  legati   al   genere,   che  si  addentrano  nel  campo.  Così   nei     testi  di Ambrasi,  De Simone,  Mozzillo,    viene  approfondito  il  rapporto   tra    sensibilità religiosa  e  forme  di rappresentazione, esaminato il contesto musicale della tradizione pastorale  e  contadina  di   sfondo  agli   allestimenti   presepiali,  vengono    analizzate criticamente   le   "voci"   degli  osservatori  stanieri  su  questa  passione   collettiva  dei napoletani. E ancora gli inediti confronti tra pastori e sculture d'argento, l'indagine sulla produzione di soggetto popolare in porcellana ad opera di scultori della  Real  Fabbrica che facevano anche i "pastorari", la definizione della figura del committente  di  presepi e poi    del   collezionista  di  pastori,  nei    saggi  di  Catello,  Caròla  Perrotti,    Ruotolo, individuano nuovi stimolanti percorsi che  allargano il campo   degli  studi. Allo  stesso modo, la ricerca documentaria di Rizzo fornisce  ulteriori spunti.  La dislocazione delle collezioni presepiali nel mondo curata da Grillo consente per la  prima volta di avere un quadro sintetico di quanto esiste al di fuori delle  poche raccolte  pubbliche e straniere di solito menzionate. E alcuni esemplari di sculture presepiali  di  grande   qualità, ancora sconosciuti, fanno parte dei molti inediti all'interno delle 174 tavole a colori con le quali la sensibilità  di  Giuseppe Gaeta  ci   conduce  ancora  una  volta  attraverso  le  infinite capacità di suggestione del Presepe Napoletano.
Presepe Napoletano:  un  misto  di   immaginario   idillico  e di esotismo  fiabesco  che convergono  in uno straordinario caleidoscopio  di forme  e  di   colori.  Immagine   di  una  Napoli   piena    di  contrasti ,  ricca   e   plebea,  ma    soprattutto   gioco  di    élite,   confluenza  di  raffinatezza  e  di  creatività,   spettacolo  vario   e   mutevole   al    quale  partecipano  musicisti,  letterati,  artisti   e artigiani della più diversa estrazione [...]
Un'attenta analisi, attraverso gli scritti dei piu' eminenti studiosi del Presepe Napoletano, dei personaggi e degli ambienti presepiali e di un'Arte nella quale, nel Settecento , si cimentarono gli Autori piu' rappresentativi delle Arti figurative del tempo.

 


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