SanGennarodiPaliottipAutore: Vittorio Paliotti
Titolo: San Gennaro.
Sottotitolo: Storia di un culto, di un mito, dell'anima di un popolo.
Descrizione: Volume in 8° (cm 21 x 15); pp. 265; 8 illustrazioni a colori fuori testo.
Luogo, Editore, data: Milano, Bompiani, giugno 2001
Disponibilita': No

 


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San Gennaro, decapitato nel 305 dopo Cristo a Pozzuoli, presso il vulcano Solfatara, era assurto a patrono di Napoli, sembra, in occasione di una calamita' naturale.
Prima di lui, il patrono di Napoli era sant'Agrippino; ma nel V secolo, esattamente nel 472, esploso il Vesuvio in una furibonda eruzione, centinaia e forse migliaia di napoletani si erano riversati presso il sepolcro di San Gennaro, nelle oscure catacombe di Capodimonte, e proprio a lui avevano chiesto protezione.


Da allora il rapporto fra San Gennaro e i napoletani si è sempre basato sulla sua facolta' di proteggere la citta' da "tremuoti" (terremoti) e da eruzioni. Con espressioni in bilico fra l'enfasi e lo scherzoso, questo rapporto fra il santo e la citta' fu ben puntualizzato da Alessandro Dumas il quale nel 1841 scrisse:
"Cittadino prima di tutto, San Gennaro non ama in realta' che la sua patria; la protegge contro ogni pericolo, la vendica di tutti i nemici: civi, patrono, vendici, come dice una vecchia tradizione napoletana.
Se il mondo intero fosse minacciato da un secondo diluvio, San Gennaro non alzerebbe nemmeno il mignolo per impedirlo; ma se la minima goccia d'acqua dovesse nuocere ai raccolti della sua buona citta', San Gennaro muoverebbe cielo e terra per ricondurre il bel tempo."

 


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