Autore: Francesco Abbate
Titolo: Il Mezzogiorno austriaco e borbonico
Sottotitolo: Napoli, le province, la Sicilia.
Descrizione: Edizione rilegata, con sovraccoperta illustrata, in formato 8° (cm 21,5 x 14,5); 249 illustrazioni in b/n e a colori, fuori testo.
Luogo, Editore, data: Roma, Donzelli, aprile 2009
Collana: Storia dell'arte nell'Italia meridionale. Vol. 5
Prezzo: Euro 60,00
ISBN: 9788860363459
Disponibilita': In commercio
I circa centocinquant'anni che vanno dagli inizi del Settecento all'Unita' d'Italia conobbero avvenimenti che mutarono radicalmente le condizioni politiche, sociali, istituzionali del regno meridionale, nonché la sua stessa collocazione nel novero degli Stati italiani ed europei. Come sempre accade, quegli eventi non si svolsero senza provocare conseguenze profonde anche sulla produzione artistica, specie nel campo dell'architettura e dell'organizzazione dei grandi centri urbani, a partire dalla capitale.
Trattando dell'arte meridionale del XVIII secolo, occorre innanzitutto registrare il fenomeno singolare di un regno che, divenuto indipendente, «internazionalizza» la propria cultura artistica molto piu' di quanto non fosse accaduto quando si trovava inserito in sistemi istituzionali assai piu' vasti. Uno degli aspetti piu' rappresentativi di questa internazionalizzazione ha come sfondo il fenomeno decisivo dell'Illuminismo: come in gran parte dell'Europa, anche a Napoli il Settecento è un secolo dove domina, nel campo della cultura, l'azione e la speculazione degli illuministi. L'Ottocento si apre invece con i fatti rivoluzionari del 1799 e con la successiva dominazione francese, che segnera' un punto di svolta nella cultura artistica, influenzata fortemente dai modelli d'oltralpe.
Dal classicismo di Paolo De Matteis e Francesco Solimena alla grande architettura del periodo borbonico, con il fiorire dei siti reali, primo su tutti la reggia di Caserta progettata da Luigi Vanvitelli, il volume ripercorre l'intero arco di una produzione che ha dato i suoi esiti piu' alti non solo nelle arti «maggiori» (le sculture di Domenico Antonio e Lorenzo Vaccaro, la prolifica stagione del vedutismo con Giovan Battista Lusieri e Antonio loli), ma anche nelle arti applicate (le grandi dinastie di argentieri, riggiolari e marmorari attivi nella capitale e nelle province del regno).
Francesco Abbate compone queste numerosissime e variegate esperienze artistiche nel grandioso affresco di una delle fasi piu' intense dell'arte meridionale.