castelcapuano_da_reggia_tribunaleCuratore: Fabio Mangone
Titolo: Castelcapuano da reggia a tribunale
Sottotitolo: Architettura e Arte nei luoghi della Giustizia
Interventi di: Leonardo Di Mauro, Bianca De Divitiis, Fernando Loffredo, Renata Picone, Isabella Valente, Massimo Visone
Descrizione: Volume rilegato, in formato 8° (cm 28 x 24); 320 pagine;  illustrazioni a colori
Luogo, Editore, data: Napoli, Massa
ISBN: 978-88-95827-42-1
Disponibilità: No

 


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La pubblicazione si distingue per i tanti approfondimenti sulle molte fasi storiche e sui molti aspetti artistici e architettonici di Castelcapuano: sugli importanti lavori che ne consolidarono, nel Quattrocento, il ruolo di prestigiosa residenza; sul significato politico e artistico dello stemma fatto apporre da Pedro de Toledo; sulle permanenze di età medievale e moderna a valle delle trasformazioni degli ultimi secoli; sulla complessa fase dal settecento al primo novecento, nell’intreccio tra i tanti progetti e interventi sull’edificio e la disputa sulle sedi della giustizia napoletana; sul cogente dibattito ottocentesco sul restauro di Castelcapuano; sulla graduale costituzione di un vero e proprio “pantheon” dei grandi giuristi napoletani, mediante i pregevoli busti scultorei.Con l’occasione, sono stati studiati e analizzati approfonditamente i disegni conservati all’archivio di Stato, molti dei quali inediti, tra cui quelli straordinari settecenteschi. La presente pubblicazione sicuramente con le tante acquisizioni storico-artistiche e con le tante riflessioni critiche contribuirà per un verso a rinsaldare il legame tra questo eccezionale monumento e la città, con la sua storia e la sua cultura, e per l’altro fornirà non pochi spunti per la sua valorizzazione e per i futuri interventi di restauro.
All’interno del complesso monumentale di Castelcapuano, la sala dei busti, che testimonia la grande tradizione forense napoletana, costituisce un episodio di primaria rilevanza, finora mai studiato nei suoi molteplici valori architettonici, storici e artistici. Oltre a essere una delle più pregevoli sale affrescate, “restaurata” secondo la caratteristica prassi eclettica, la sala è uno dei più pregnanti luoghi che la città abbia dedicato alla memoria dei suoi cittadini illustri secondo la prassi ottocentesca.
In parallelo e in rapporto con altri luoghi dedicata alla memoria condensata in effigi scultoree, quali la Villa comunale oppure il Quadrato degli uomini illustri, la sala ricorda i più eminenti giuristi della illustre scuola napoletana, rappresentando al tempo stesso un significativo e notevole museo della scultura del secondo ottocento e inizio novecento, ove si ritrovano concentrate le opere di artisti illustri come Francesco Jerace o Filippo Cifariello.
Nell’intento di far conoscere e valorizzare uno spazio della memoria napoletana, assolutamente familiare a magistrati e avvocati ma per lo più sconosciuto al pubblico, e peraltro mai studiato approfonditamente, il volume attraverso l’apporto di studiosi di diversa estrazione non solo analizza i valori architettonici e artistici della sala, ma restituisce la memoria degli illustri esponenti della tradizione giuridica napoletana; si intende cosi promuovere un ulteriore passo verso la tutela e la valorizzazione di Castelcapuano nella prospettiva del mantenimento della sua secolare identità di luogo della giustizia, e al tempo stesso dell’apertura dei suoi valori monumentali al più ampio pubblico.

Fabio Mangone, architetto e storico dell’arte, è professore ordinario di Storia dell’architettura nella Facoltà di Architettura dell’Università di Napoli Federico II. Nello stesso Ateneo, è direttore del Centro interdipartimentale per l’Archivio del progetto e delegato del Rettore per il Patrimonio storico.

 


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