Titolo: Terra di magia.
Interprete/i: I Tarumba.
Autore/i: Vari
Registrazione e missaggio: Daniele Chiariello, Zork Digital Planet
Progetto grafico: Donato Sammartino
Produzione: Look Studio
Anno di produzione: 2006
Prezzo: Euro 10,00
Disponibilità: In commercio
I Tarumba si contraddistinguono per alcune sonorità particolari: percussioni lignee, cubba cubba, arcaico Tamburo a frizione, il cui suono cupo e profondo è provocato dallo strofinio della mano bagnata su una cannuccia cava, legata inferiormente ad una membrana fatta con pelle di animale o semplicemente con una tela. Lo sfregamento della mano sulla cannuccia e le vibrazioni della membrana amplificate dal recipiente determinano scansioni ripetitive assimilabili al ciclo biologico 'nascita-vita-morte'.
E' proprio per questa duplice capacità, sia ritmica che melodica, che la Pizzica tarantata è musica di possessione. Suoni, colori e ritmi ipnotici invadono l'ambiente: i percussionisti riempiono l'aria di suoni, le maschere suonanti di colori e le ballerine scandiscono il ritmo ipnotico. Sul palco I TARUMBA eseguono il loro repertorio legato alle proprie, profonde e millenarie radici, riportando alla luce una tradizione fatta di ritmi e danze. I musicisti creano stati di trance realizzando un rapporto di possessione mistica con i loro strumenti . La musica , infatti, accompagna gran parte dei rituali di trance in quanto è il mezzo che consente di immergersi in uno stato di rottura della coscienza umana, superando il limite di un essere per definizione precario.
"La Lucania è quella regione posta dalla parte della stella "Lucifero"e i suoi abitanti vennero a dirsi Lucani, cioè "abitanti delle terre orientali" dopo aver vinto la famosa battaglia contro i Turii nel 390 A.C. e dopo essersi scontrati con vecchi e nuovi coloni. Ma la Lucania è anche il luogo in cui il fiume della storia ha dovuto adattarsi ad un territorio tormentato, desolato, di nude argille, che smottano, franano e vanno al mare. Era il regno incontrastato del grano e della più dura fatica contadina.
Fu un vignaiuolo a far scrivere sul battente della sua porta <<chiunque abita in questa casetta si ricordi che è fortunato perchè io ho trovato due soldi affumicati dentro la camera del focolare>>. La Lucania è questo urlo lacerante di chi testimonia la propria presenza e il proprio modo di essere e di adattarsi al mondo, ma è anche l'alitare sommerso di uomini, donne e bambini costretti ad abbandonare la loro terra. E' quel filo sottile, fatto di memoria che li riporta al vecchio sentiero che tiene avanti il mare e una finestra grande per l'amore.
La Lucania è l'America lontana dei padri sui piroscafi che notte e giorno aravano il mare. La Lucania è questo fuoco perennemente acceso in riva ad un fiume, e l'addio alle distese di ginestre, alle spalle larghe dei boschi che rompono la faccia azzurra del cielo. La Lucania è la sua musica, capace di sbatterci in faccia la sua unicità, la sua rabbia, la sua gioia, con le sue formule pure e complesse musica fatta di sudore di dolore e di felicità.
E' musica fatta con i cubba-cubba, strumento ancestrale che scuote le viscere e che fa pulsare il sangue nelle vene, con la zampogna soffiata nella pelle della capra e col tamburo battendo la pelle del tenero coniglio. Il tutto legato alla ricerca musicale che Pietro Cirillo, leader del gruppo, svolge fin da bambino tra le mura domestiche, a Tricarico (egli ha mosso qui i suoi primi passi, sulla stessa terra che vide nascere ed ebbe la fortuna di essere amministrata da Rocco Scotellaro, poeta, martire e profeta lucano). La ricerca musicale di Pietro cresce e matura nel tempo, fino a farlo incontrare con Antonio Infantino, che, appassionato e mai stanco ricercatore, limpido musicista, studioso anch'egli di se stesso attraverso la sua lucanità, diverrà suo maestro e riferimento.
E' questo il solco che i Tarumba vogliono percorrere, indagando l'incidere del tempo delle sonorità lucane, dalle tarantelle ai campanacci degli animali, dalle ninna-nanne al semplice rumore del vento, ad una strofa che si ripete ossessiva e sempre uguale nelle serenate di Carnevale a Tricarico.
Elenco dei brani:
Tarumba (P. Cirillo)
Magia Lucana 1 (P. Cirillo)
Tricanese (Tradizionale)
Cubba Cubba (A. Infantino)
Male vint (P. Cirillo)
Naca a' vint (Tradizionale / P. Cirillo)
Transumanza (Tradizionale /P. Cirillo, L. Zasa)
Matarrese grottesca (A. Infantino)
Magia Lucana 2 (P. Cirillo)
I Musicisti:
Pietro Cirillo - direzione
Voce (# 3-7-8)
Chitarra battente (# 3-7-8)
Tamburello (# 2-4-6)
Campanacci (#6)
Luciano Zasa
Voce (#1-3-4-7)
Percussioni (#3-4-6-7-8)
Cubba Cubba (#2-6-7)
Campanacci (#6)
Graziano Lamarra
Voce (# 3-7)
Marranzano (#4-7)
Percussioni (# 2-4-6-7-8)
Cubba Cubba (#2-6-7)
Campanacci (#6)
Amleto Livia
Violino (#3-4-5-7-8)
Domenico Andria
Basso elettrico (#2-3-4-7-8)
Giuseppe Palladino
Chitarra battente (#5)
Patrizia Giannattasio
Voce solista (# 2-5)