Autore: Vincenzo Santoro
Titolo: Il ritorno della taranta
Sottotitolo: Storia della rinascita della musica popolare salentina
Con Cd musicale
Descrizione: Volume in formato 16° (cm 19 x 14); 272 pagine; 50 illustrazioni in b/n
Luogo, Editore, data: Roma, Squilibri, 2009
EAN: 9788889009253
Prezzo: Euro 27,00
Disponibilita': In commercio
Dalle pionieristiche esperienze degli anni Settanta fino all'esplosione degli ultimi anni, la ricostruzione del lungo processo di recupero e riuso dei materiali tradizionali giunto nel Salento a una sorprendente esposizione mediatica le cui ricadute vanno bene oltre i confini regionali. Una storia iniziata poco meno di quarant'anni fa ad opera di una variegata congerie di personaggi locali, spesso singolari e in qualche caso anche stravaganti che, coadiuvati a volte da personalità più blasonate provenienti dall'esterno, sono riusciti a produrre uno dei fenomeni musicali più sorprendenti e clamorosi degli ultimi anni: il "rinascimento della pizzica".
In un avvincente racconto corale, una vicenda senza riscontri sul piano nazionale è ripercorsa dalla "viva voce" dei suoi protagonisti, da Rina Durante a Giovanna Marini, dal Canzoniere Grecanico Salentino ad Officina Zoé, da Eugenio Barba a Edoardo Winspeare, dal Canzoniere di Terra d'Otranto agli Aramirè, da Eugenio Bennato a Georges Lapassade fino all'attuale dilagare di tarante a tutte le latitudini e nelle più svariate combinazioni.
Nel cd allegato al volume una significativa selezione di brani musicali che, con diversi inediti, offre un'efficace rappresentazione sonora del movimento che, prima ancora dell'intervento delle istituzioni, ha reso possibile il "miracoloso", anche se non privo di contraddizioni, recupero di una tradizione.
Quello di Santoro non è un libro come i tanti altri che in questi anni hanno alimentato la pletorica saggistica sulla pizzica: la sua è invece una controstoria filologicamente puntuale e sociologicamente raffinata del tormentone pugliese per antonomasia. (...) Santoro utilizza una mole incredibile di documenti -dai vecchi articoli di giornale alle interviste ai vari musicisti- dimostrando di avere un po' dello storico contemporaneo e un po' dell'antropologo culturale. (...) Un volume bello e originale (...) che si rivela agevole mezzo d'orientamento per i confusi neofiti vacanzieri alla scoperta della terra del rimorso, oltre che manuale d'uso scientifico per studiosi e cultori di scienze sociali Gino Di Mitri, La gazzetta del mezzogiorno
Un lungo processo di recupero e riuso dei materiali tradizionali, dagli anni Settanta fino ad oggi, ha intessuto il Salento rendendolo un'isola musicale unica in Italia. Una storia da ricostruire, raccontare e sistemare nel suo divenere, come ha fatto Vincenzo Santoro nel libro con cd allegato Antonella Gaeta, La repubblica
Nel farlo, nel narrare di vicende, fatti e personaggi, Santoro "usa" tanti ricordi dei protagonisti, quelli raccolti direttamente da lui o riportati in altri libri editati in questi ultimi anni. Nessuno però è mai riuscito a rendere uno spaccato globale, schematico e chiaro come questo. "Il ritorno della taranta" ha come ulteriore punto di forza quello di fornire una serie di input al lettore che volesse approfondire i tanti "rivoli", affluenti o emissari, di quel grande fiume in piena che è stato, o forse lo è ancora, la musica di tradizione e più in generale la cultura popolare del Salento.Dario Quarta, Qui Salento
Un viaggio a tratti illuminante nel caleidoscopico universo del movimento della pizzica, che delinea percorsi, stimola riflessioni e ulteriori approfondimenti, consegnando al lettore una narrazione polifonica in cui il punto di vista di Santoro (che pure è una delle voci più apertamente critiche in seno al movimento stesso) non sovrasta mai il pluralismo delle voci che da sempre caratterizza il revival salentino. Sergio Torsello, Il quotidiano di Lecce
Una storia (...) che racconta qualcosa di più di un fenomeno locale. In un racconto corale i migliori nomi della nostra musica popolare ricordano come la cultura della terra abbia drenato un possibile genocidio culturale nel nostro sud, dovuto alla massificazione del gusto. (...) Leggendo questa storia si comprende perché centinaia di migliaia di giovani partecipino ogni anno a feste e concerti di musica tradizionale Riccardo Piaggio, Il Sole 24Ore
Correte a comprare un libro bello e importante, uscito di recente, che alle pagine scritte con grazia leggera da Vincenzo Santoro (grazia che nasconde una documentazione imponente) affianca uno splendido cd con diciannove tracce. Viatico necessario per che vuole conoscere i misteri della "musica del ragno". (...) La prefazione è di Alessandro Portelli, altro grande della ricerca su questi temi. Abballati! Guido Festinese, Modus Vivendi
Dando voce ai protagonisti del revival, l'indagine fa luce sull'articolato processo di risignificazione di una parte della tradizione musicale di terra d'Otranto come espressione di appartenenza locale e per l'uso e il consumo contemporanei, segnalando, al contempo, contraddizioni e, in qualche misura, derive azzardate. Lettura utile agli studiosi e appassionati delle musiche di tradizione orale, ai cronisti ancora convinti che quello della "Notte della taranta" sia un rituale arcaico Ciro De Rosa, Il giornale della musica
Il merito del libro di Santoro non sta soltanto nella ricca documentazione storica (e antropologica) del passaggio del fenomeno dal letargo locale (...) al successo internazionale, ma nella sua capacità di non chiudere gli occhi sulla degenerazione che a volte ha preso molti interessati riscopritori. E giova ricordare, altro merito del libro, che la riscoperta di tante cose nel nostro Sud (...) è stata opera dal basso, le istituzioni sono giunte in ritardo a porvi un cappello, spesso più dannoso che proficuo. (...) Con la chicca di Luna otrantina appositamente realizzata per questo disco su un testo di Rina Durante Michele Fumagallo, Il manifesto
Responsabile dell'Ufficio Cultura dell'A.N.C.I., impegnato da anni nell'organizzazione di iniziative ed eventi sulle musiche e culture popolari del Mezzogiorno, Vincenzo Santoro ha pubblicato numerosi saggi e volumi sulle tradizioni musicali del Salento.
Indice del libro:
Prefazione di Alessandro Portelli
Introduzione. 1. I pionieri (Il canto militante. Rina Durante e la nascita del folk revival salentino; L’intervento di Giovanna Marini; Il Nuovo canzoniere del Salento).
2. Il Canzoniere Grecanico Salentino (La ricostruzione del gruppo; Il primo disco; Le ricerche di Brizio Montinaro; La cooperativa culturale, la rottura col PCI, la crisi).
3. La via perugina alla pizzica (Percorsi alternativi; La pizzica sbarca a Perugia).
4. Gli anni Ottanta: la gestazione (Pierpaolo De Giorgi; Radici e Donatello Pisanello).
5. Vecchie e nuove feste (Eugenio Barba, l’Odin Teatret e la Festa te lu mieru; Ritorno a San Rocco).
6. La rinascita (La reinvenzione del ballo tradizionale; Edoardo Winspeare e Pizzicata; Il Canzoniere di Terra d’Otranto; Il movimento salentino e i “discorsi” sul tarantismo).
7. Il sociologo e la taranta (Georges Lapassade e il Salento; Il ragno del dio che danza; I Sud Sound System e il tarantamuffin salentino; Transe, tarantismo e neotarantismo).
8. L’esplosione (Il “Sangue vivo” degli Officina Zoè; L’intervento delle istituzioni: nasce la Notte della Taranta; Un progetto di intervento culturale “dal basso”; Taranta Power; La seconda vita dell’ultimo patriarca della pizzica; Il web e l’osteria).
9. Dilagano le tarante (Salento scenario ideale?; Il Salento immaginato; La bellezza sotto assedio; Gli sviluppi del movimento)
Indice del cd audio:
1. Moretto, Nuovo Canzoniere del Salento (trad.), inedito (1972)
(Luigi Lezzi: chitarra e voce, Anna D’Ignazio: voce, Bucci Caldarulo: voce)
2. Ntunucciu, Nuovo Canzoniere del Salento (trad.), inedito (1972)
(Luigi Lezzi: voce e chitarra, Anna D’Ignazio: voce, Bucci Caldarulo: voce)
3. Fimmini cu fimmini, Giovanna Marini (trad.), registrato dal vivo a Siena il 3 settembre 1973
(voci: Giovanna Marini; Elena Morandi; Piero Brega; Francesco Giannattasio; Carlo Siliotto; Sara Modigliani; Gianni Nebbiosi)
4. Giulia di Fornovo, Giovanna Marini (trad.), registrato dal vivo a Montreal nel 1985
(Giovanna Marini: voce e chitarra; Lucilla Galeazzi: voce; Patrizia Nasini: voce; Maria Longo Tommaso: voce)
5. Pizzica, Canzoniere Grecanico Salentino (trad.)
da Canti di Terra d’Otranto e della Grecìa Salentina, Fonit Cetra (1977)
(Bucci Caldarulo: voce; Luigi Chiriatti: voce e tamburello; Daniele Durante: voce e chitarra; Roberto Licci: voce e chitarra; Rossella Pinto: voce)
6. Caru Patrunu, Radici (trad.), inedito, registrato dal vivo all’università di Lecce nel 1981
(Claudio Miggiano: voce e tamburello; Valerio Spennato: chitarra e mandolino; Lorenzo Crespino tamburello e percussioni; Quintino Sicuro: voce e armonica a bocca; Donatello Pisanello: chitarra; Luigi Corvaglia; flauti dolci; Tiziana Bruno: voce)
7. Santu Paulu, Radici (trad), inedito, registrato dal vivo all’università di Lecce nel 1981
(Claudio Miggiano: voce e tamburello; Valerio Spennato: chitarra e mandolino; Lorenzo Crespino: tamburello e percussioni; Quintino Sicuro: voce e armonica a bocca; Donatello Pisanello: chitarra; Luigi Corvaglia; flauti dolci; Tiziana Bruno: voce)
8. Vita Maria, Canzoniere di Terra d’Otranto (trad.)
da Bassa musica, autoproduzione (1994)
(Luigi Chiriatti: tamburello; Alessandro Girasoli: fisarmonica; Per Luigi Lopalco: mandolino, mandola, concertina; Roberto Raheli: chitarra, flauto, voce; Franco Teodoro Tommasi: violino, voce; Raffaella Tommasi: voce)
9. La turtura, Canzoniere di Terra d’Otranto (trad.), inedito, registrato dal vivo a San Cesario nel 1996
(Luigi Chiriatti, Alessandro Girasoli, Pier Luigi Lopalco, Roberto Raheli, Franco Teodoro Tommasi: voci)
10. Sale, Officina Zoè (trad.) 9.05
da Sangue Vivo, CNT - Cantoberon (2000)
(Cinzia Marzo: voce, flauto e tamburello; Donatello Pisanello: organetto diatonico; Ambrogio De Nicola: chitarra classica; Raffaella Aprile: voci e castagnette; Claudio Miggiano: violino, chitarra e tres, Lamberto Probo: tamburello, voce, tamburi e cupa cupa; Pino Zimba: tamburello, voce, castagnette e violino a sonagli)
11. Allu sciardinu, Officina Zoè (trad.)
da Crita, Polosud Records (2004)
(Lamberto Probo: voce, chitarra battente, tamburelli; Cinzia Marzo: voce, tiritacchete; Donatello Pisanello: organetti diatonici; Antonio Palma: voce; Dario Muci: voce)
12. Opillopillopì, Aramirè (testo Cafaro, Caldarazzo, Raheli)
da Vent’anni e più di…, Materiali musicali del manifesto (2002)
(Roberto Raheli, voce e armonica; Mauro Toma: chitarra; Raffaele Passiante: coro e mandolino; Roberto Corciulo: fisarmonica; Anna Cinzia Villani: voce; Samuele Tommasi: tamburello)
13. Jomoso, Aramirè (musica Alessandro Girasoli, testo Cesare De Santis), inedito (2004)
(Roberto Raheli, voce; Mauro Toma: voce e chitarra; Raffaele Passiante: chitarra, mandolino; Roberto Corciulo: fisarmonica; Stefania Morciano: voce; Samuele Tommasi: tamburello)
14. Mazzate Pesanti, Aramirè (testo e musica Roberto Raheli)
da Mazzate Pesanti, Edizioni Aramirè (2004)
(Roberto Raheli: voce e chitarra; Roberto Corciulo: fisarmonica; Stefania Morciano: tamburello e coro; Samuele Tommasi: tamburello)
15. Klama, Orchextra Terrestre (testo e musiche Franco Corlianò)
da Musiche dell’altro mondo, Naturalmente (2007)
(Aleksej Asenov: fisarmonica; Zaharina Asenova: voce; Vicente Cossa: chitarra; Sara Giovinazzi: voce; Irenerì: contrabbasso; John Salins: dollak, djambè e altre percussioni; Elisa Amistadi: cori; Andrea Maia: cori; Giordano Angeli; chitarra; Carlo La Manna: batteria; Corrado Bungaro: violino, voci)
16. Tarantella tonum phrigium, Ensemble Terra d’Otranto (trad.)
da Danzare col ragno, Argo (2007)
17. Pizzica pizzica di Ostuni, Massimiliano Morabito (trad.)
da Sendë na rionettë sunà, Squilibri (2008)
(Enza Pagliara, voce; Attilio Turrisi: chitarra battente; Pietro Balsamo: voce e tamburello; Massimiliano Morabito: organetto)
18. Pizzica di Nardò, Anna Cinzia Villani (trad.)
da Ninnamorella, AnimaMundi (2008)
(Anna Cinzia Villani: voce; Annamaria Bagorda: organetto; Gianni Amati: tamburello)
19. Luna Otrantina, Le donne belle (testo Rina Durante), inedito (2009)
(Carla Maniglio, Maria Mazzotta, Anna Cinzia Villani, voci)
In un avvincente racconto corale, una vicenda senza riscontri sul piano nazionale è ripercorsa dalla "viva voce" dei suoi protagonisti, da Rina Durante a Giovanna Marini, dal Canzoniere Grecanico Salentino ad Officina Zoé, da Eugenio Barba a Edoardo Winspeare, dal Canzoniere di Terra d'Otranto agli Aramirè, da Eugenio Bennato a Georges Lapassade fino all'attuale dilagare di tarante a tutte le latitudini e nelle più svariate combinazioni.
Nel cd allegato al volume una significativa selezione di brani musicali che, con diversi inediti, offre un'efficace rappresentazione sonora del movimento che, prima ancora dell'intervento delle istituzioni, ha reso possibile il "miracoloso", anche se non privo di contraddizioni, recupero di una tradizione.
Quello di Santoro non è un libro come i tanti altri che in questi anni hanno alimentato la pletorica saggistica sulla pizzica: la sua è invece una controstoria filologicamente puntuale e sociologicamente raffinata del tormentone pugliese per antonomasia. (...) Santoro utilizza una mole incredibile di documenti -dai vecchi articoli di giornale alle interviste ai vari musicisti- dimostrando di avere un po' dello storico contemporaneo e un po' dell'antropologo culturale. (...) Un volume bello e originale (...) che si rivela agevole mezzo d'orientamento per i confusi neofiti vacanzieri alla scoperta della terra del rimorso, oltre che manuale d'uso scientifico per studiosi e cultori di scienze sociali Gino Di Mitri, La gazzetta del mezzogiorno
Un lungo processo di recupero e riuso dei materiali tradizionali, dagli anni Settanta fino ad oggi, ha intessuto il Salento rendendolo un'isola musicale unica in Italia. Una storia da ricostruire, raccontare e sistemare nel suo divenere, come ha fatto Vincenzo Santoro nel libro con cd allegato Antonella Gaeta, La repubblica
Nel farlo, nel narrare di vicende, fatti e personaggi, Santoro "usa" tanti ricordi dei protagonisti, quelli raccolti direttamente da lui o riportati in altri libri editati in questi ultimi anni. Nessuno però è mai riuscito a rendere uno spaccato globale, schematico e chiaro come questo. "Il ritorno della taranta" ha come ulteriore punto di forza quello di fornire una serie di input al lettore che volesse approfondire i tanti "rivoli", affluenti o emissari, di quel grande fiume in piena che è stato, o forse lo è ancora, la musica di tradizione e più in generale la cultura popolare del Salento.Dario Quarta, Qui Salento
Un viaggio a tratti illuminante nel caleidoscopico universo del movimento della pizzica, che delinea percorsi, stimola riflessioni e ulteriori approfondimenti, consegnando al lettore una narrazione polifonica in cui il punto di vista di Santoro (che pure è una delle voci più apertamente critiche in seno al movimento stesso) non sovrasta mai il pluralismo delle voci che da sempre caratterizza il revival salentino. Sergio Torsello, Il quotidiano di Lecce
Una storia (...) che racconta qualcosa di più di un fenomeno locale. In un racconto corale i migliori nomi della nostra musica popolare ricordano come la cultura della terra abbia drenato un possibile genocidio culturale nel nostro sud, dovuto alla massificazione del gusto. (...) Leggendo questa storia si comprende perché centinaia di migliaia di giovani partecipino ogni anno a feste e concerti di musica tradizionale Riccardo Piaggio, Il Sole 24Ore
Correte a comprare un libro bello e importante, uscito di recente, che alle pagine scritte con grazia leggera da Vincenzo Santoro (grazia che nasconde una documentazione imponente) affianca uno splendido cd con diciannove tracce. Viatico necessario per che vuole conoscere i misteri della "musica del ragno". (...) La prefazione è di Alessandro Portelli, altro grande della ricerca su questi temi. Abballati! Guido Festinese, Modus Vivendi
Dando voce ai protagonisti del revival, l'indagine fa luce sull'articolato processo di risignificazione di una parte della tradizione musicale di terra d'Otranto come espressione di appartenenza locale e per l'uso e il consumo contemporanei, segnalando, al contempo, contraddizioni e, in qualche misura, derive azzardate. Lettura utile agli studiosi e appassionati delle musiche di tradizione orale, ai cronisti ancora convinti che quello della "Notte della taranta" sia un rituale arcaico Ciro De Rosa, Il giornale della musica
Il merito del libro di Santoro non sta soltanto nella ricca documentazione storica (e antropologica) del passaggio del fenomeno dal letargo locale (...) al successo internazionale, ma nella sua capacità di non chiudere gli occhi sulla degenerazione che a volte ha preso molti interessati riscopritori. E giova ricordare, altro merito del libro, che la riscoperta di tante cose nel nostro Sud (...) è stata opera dal basso, le istituzioni sono giunte in ritardo a porvi un cappello, spesso più dannoso che proficuo. (...) Con la chicca di Luna otrantina appositamente realizzata per questo disco su un testo di Rina Durante Michele Fumagallo, Il manifesto
Responsabile dell'Ufficio Cultura dell'A.N.C.I., impegnato da anni nell'organizzazione di iniziative ed eventi sulle musiche e culture popolari del Mezzogiorno, Vincenzo Santoro ha pubblicato numerosi saggi e volumi sulle tradizioni musicali del Salento.
Indice del libro:
Prefazione di Alessandro Portelli
Introduzione. 1. I pionieri (Il canto militante. Rina Durante e la nascita del folk revival salentino; L’intervento di Giovanna Marini; Il Nuovo canzoniere del Salento).
2. Il Canzoniere Grecanico Salentino (La ricostruzione del gruppo; Il primo disco; Le ricerche di Brizio Montinaro; La cooperativa culturale, la rottura col PCI, la crisi).
3. La via perugina alla pizzica (Percorsi alternativi; La pizzica sbarca a Perugia).
4. Gli anni Ottanta: la gestazione (Pierpaolo De Giorgi; Radici e Donatello Pisanello).
5. Vecchie e nuove feste (Eugenio Barba, l’Odin Teatret e la Festa te lu mieru; Ritorno a San Rocco).
6. La rinascita (La reinvenzione del ballo tradizionale; Edoardo Winspeare e Pizzicata; Il Canzoniere di Terra d’Otranto; Il movimento salentino e i “discorsi” sul tarantismo).
7. Il sociologo e la taranta (Georges Lapassade e il Salento; Il ragno del dio che danza; I Sud Sound System e il tarantamuffin salentino; Transe, tarantismo e neotarantismo).
8. L’esplosione (Il “Sangue vivo” degli Officina Zoè; L’intervento delle istituzioni: nasce la Notte della Taranta; Un progetto di intervento culturale “dal basso”; Taranta Power; La seconda vita dell’ultimo patriarca della pizzica; Il web e l’osteria).
9. Dilagano le tarante (Salento scenario ideale?; Il Salento immaginato; La bellezza sotto assedio; Gli sviluppi del movimento)
Indice del cd audio:
1. Moretto, Nuovo Canzoniere del Salento (trad.), inedito (1972)
(Luigi Lezzi: chitarra e voce, Anna D’Ignazio: voce, Bucci Caldarulo: voce)
2. Ntunucciu, Nuovo Canzoniere del Salento (trad.), inedito (1972)
(Luigi Lezzi: voce e chitarra, Anna D’Ignazio: voce, Bucci Caldarulo: voce)
3. Fimmini cu fimmini, Giovanna Marini (trad.), registrato dal vivo a Siena il 3 settembre 1973
(voci: Giovanna Marini; Elena Morandi; Piero Brega; Francesco Giannattasio; Carlo Siliotto; Sara Modigliani; Gianni Nebbiosi)
4. Giulia di Fornovo, Giovanna Marini (trad.), registrato dal vivo a Montreal nel 1985
(Giovanna Marini: voce e chitarra; Lucilla Galeazzi: voce; Patrizia Nasini: voce; Maria Longo Tommaso: voce)
5. Pizzica, Canzoniere Grecanico Salentino (trad.)
da Canti di Terra d’Otranto e della Grecìa Salentina, Fonit Cetra (1977)
(Bucci Caldarulo: voce; Luigi Chiriatti: voce e tamburello; Daniele Durante: voce e chitarra; Roberto Licci: voce e chitarra; Rossella Pinto: voce)
6. Caru Patrunu, Radici (trad.), inedito, registrato dal vivo all’università di Lecce nel 1981
(Claudio Miggiano: voce e tamburello; Valerio Spennato: chitarra e mandolino; Lorenzo Crespino tamburello e percussioni; Quintino Sicuro: voce e armonica a bocca; Donatello Pisanello: chitarra; Luigi Corvaglia; flauti dolci; Tiziana Bruno: voce)
7. Santu Paulu, Radici (trad), inedito, registrato dal vivo all’università di Lecce nel 1981
(Claudio Miggiano: voce e tamburello; Valerio Spennato: chitarra e mandolino; Lorenzo Crespino: tamburello e percussioni; Quintino Sicuro: voce e armonica a bocca; Donatello Pisanello: chitarra; Luigi Corvaglia; flauti dolci; Tiziana Bruno: voce)
8. Vita Maria, Canzoniere di Terra d’Otranto (trad.)
da Bassa musica, autoproduzione (1994)
(Luigi Chiriatti: tamburello; Alessandro Girasoli: fisarmonica; Per Luigi Lopalco: mandolino, mandola, concertina; Roberto Raheli: chitarra, flauto, voce; Franco Teodoro Tommasi: violino, voce; Raffaella Tommasi: voce)
9. La turtura, Canzoniere di Terra d’Otranto (trad.), inedito, registrato dal vivo a San Cesario nel 1996
(Luigi Chiriatti, Alessandro Girasoli, Pier Luigi Lopalco, Roberto Raheli, Franco Teodoro Tommasi: voci)
10. Sale, Officina Zoè (trad.) 9.05
da Sangue Vivo, CNT - Cantoberon (2000)
(Cinzia Marzo: voce, flauto e tamburello; Donatello Pisanello: organetto diatonico; Ambrogio De Nicola: chitarra classica; Raffaella Aprile: voci e castagnette; Claudio Miggiano: violino, chitarra e tres, Lamberto Probo: tamburello, voce, tamburi e cupa cupa; Pino Zimba: tamburello, voce, castagnette e violino a sonagli)
11. Allu sciardinu, Officina Zoè (trad.)
da Crita, Polosud Records (2004)
(Lamberto Probo: voce, chitarra battente, tamburelli; Cinzia Marzo: voce, tiritacchete; Donatello Pisanello: organetti diatonici; Antonio Palma: voce; Dario Muci: voce)
12. Opillopillopì, Aramirè (testo Cafaro, Caldarazzo, Raheli)
da Vent’anni e più di…, Materiali musicali del manifesto (2002)
(Roberto Raheli, voce e armonica; Mauro Toma: chitarra; Raffaele Passiante: coro e mandolino; Roberto Corciulo: fisarmonica; Anna Cinzia Villani: voce; Samuele Tommasi: tamburello)
13. Jomoso, Aramirè (musica Alessandro Girasoli, testo Cesare De Santis), inedito (2004)
(Roberto Raheli, voce; Mauro Toma: voce e chitarra; Raffaele Passiante: chitarra, mandolino; Roberto Corciulo: fisarmonica; Stefania Morciano: voce; Samuele Tommasi: tamburello)
14. Mazzate Pesanti, Aramirè (testo e musica Roberto Raheli)
da Mazzate Pesanti, Edizioni Aramirè (2004)
(Roberto Raheli: voce e chitarra; Roberto Corciulo: fisarmonica; Stefania Morciano: tamburello e coro; Samuele Tommasi: tamburello)
15. Klama, Orchextra Terrestre (testo e musiche Franco Corlianò)
da Musiche dell’altro mondo, Naturalmente (2007)
(Aleksej Asenov: fisarmonica; Zaharina Asenova: voce; Vicente Cossa: chitarra; Sara Giovinazzi: voce; Irenerì: contrabbasso; John Salins: dollak, djambè e altre percussioni; Elisa Amistadi: cori; Andrea Maia: cori; Giordano Angeli; chitarra; Carlo La Manna: batteria; Corrado Bungaro: violino, voci)
16. Tarantella tonum phrigium, Ensemble Terra d’Otranto (trad.)
da Danzare col ragno, Argo (2007)
17. Pizzica pizzica di Ostuni, Massimiliano Morabito (trad.)
da Sendë na rionettë sunà, Squilibri (2008)
(Enza Pagliara, voce; Attilio Turrisi: chitarra battente; Pietro Balsamo: voce e tamburello; Massimiliano Morabito: organetto)
18. Pizzica di Nardò, Anna Cinzia Villani (trad.)
da Ninnamorella, AnimaMundi (2008)
(Anna Cinzia Villani: voce; Annamaria Bagorda: organetto; Gianni Amati: tamburello)
19. Luna Otrantina, Le donne belle (testo Rina Durante), inedito (2009)
(Carla Maniglio, Maria Mazzotta, Anna Cinzia Villani, voci)