Autore: Giulia Cannada Bartoli
Titolo: Guida alle trattorie di Napoli
Sottotitolo: Storie, luoghi e ricette della tradizione
Prefazione di Luciano Pignataro
Descrizione: Volume in formato 8°; 416 pagine
Luogo, Editore, data: Sarno (NA), Edizioni dell'Ippogrifo, 2013
ISBN: 9788888986685
Prezzo: Euro 15,00
Disponibilità: In commercio
La prima storica guida a 50 trattorie e osterie tradizionali di Napoli con la soglia di prezzo a venticinque euro. Un lavoro di ricerca durato quasi tre anni, vicolo dopo vicolo, quartiere per quartiere, completo di indirizzi, numeri di telefono, giorni di chiusura, ferie e siti internet. Percorsi appassionanti nelle viscere della città, in luoghi dimenticati o improbabili, sedi di locali con almeno cinquant'anni di storia alle spalle; fatica e passione fortunatamente tramandate di generazione in generazione. Un lento e gustoso viaggio nei luoghi, quartieri, vicoli, piazze e monumenti alla riscoperta di una Napoli fatta di persone e di sapori che stanno scomparendo. Nessun cedimento al folklore o all'iconografia popolare, bensì un lavoro approfondito fatto di giorni a contatto con i titolari e la clientela delle trattorie, per fissarne i gusti, le ricette, l'atmosfera e, non ultima, l'umanità. La pubblicazione non fa classifiche e non assegna punteggi perché si distacca
dall'accezione generale del termine 'guida', avvicinandosi al senso del viaggio nella tradizione della cucina popolare partenopea. Ed ecco i ragù di eduardiana memoria, la genovese, la parmigiana di melanzane, il gattò di patate, le minestre azzeccose con i legumi, la mozzarella in carrozza, il baccalà in mille modi, le alici fritte, le salsicce e friarielli, le polpette al sugo e tanto altro ancora, come le 'graffine' fritte con fecola di patate, quelle che riportano all'infanzia. Dal web lucianopignataro.it alla carta, con foto, testi storici e leggende popolari. In appendice una raccolta di ricette della tradizione gastronomica delle osterie partenopee.
dall'accezione generale del termine 'guida', avvicinandosi al senso del viaggio nella tradizione della cucina popolare partenopea. Ed ecco i ragù di eduardiana memoria, la genovese, la parmigiana di melanzane, il gattò di patate, le minestre azzeccose con i legumi, la mozzarella in carrozza, il baccalà in mille modi, le alici fritte, le salsicce e friarielli, le polpette al sugo e tanto altro ancora, come le 'graffine' fritte con fecola di patate, quelle che riportano all'infanzia. Dal web lucianopignataro.it alla carta, con foto, testi storici e leggende popolari. In appendice una raccolta di ricette della tradizione gastronomica delle osterie partenopee.