del cibo pitagorico vincenzo corradoAutore: Vincenzo Corrado
Titolo: Del Cibo pitagorico
Sottotitolo: ovvero erbaceo
Ristampa integrale della rara edizione napoletana del 1781
Introduzione e 60 gustose ricette aggiornate di Lejla Mancusi Sorrentino
Descrizione: Volume in formato (cm 17 x 24); pp. 120, con un ritratto dell’ Autore e alcune stampe d’epoca
Luogo, Editore, data: Napoli, Grimaldi, 2014
ISBN: 9788898199228
Prezzo: Euro 26,00
Disponibilità: In commercio

 


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 Lo stile di vita vegetariano non è un’invenzione recente, ha anzi radici antichissime e i tempi sono ormai maturi per proporre ai gastronomi colti la ristampa anastatica del trattatello intitolato Del cibo pitagorico ovvero erbaceo per uso de’ Nobili e de’ Letterati, pubblicato nel 1781 da Vincenzo Corrado, celebre gastronomo che dominò la scena conviviale napoletana a cavallo tra Settecento e Ottocento.


Convinto della fondatezza dei principi dell’illuminismo improntati al razionalismo e ad un maggiore rispetto verso la natura, Corrado pensò di interpretare questa filosofia in chiave alimentare e, in antitesi con la cucina classica allora in auge molto elaborata e complessa, propose una cucina più semplice e leggera basata sui prodotti offerti dalla natura.

Raccolse dunque le sue proposte in questo piccolo ricettario di pietanze preparate con erbe fresche, radiche, fiori, frutta, semi e tutto ciò che la terra produce, salvaguardando il gusto delicato dei nobili e provvedendo alla conservazione in salute dei letterati, senza rinunziare al lusso di imbandire laute mense. Per rendere più appetibili le scialbe verdure e i cibi erbacei, il Corrado si concesse però molte licenze facendo ricorso a sughi di carne, insaccati, lardo, sugna, prosciutto, frattaglie e quant’altro potesse dar sapore a piatti di verdura troppo rustici per i palati raffinati cui era destinato.
Il suo cibo pitagorico consiste pertanto in una cucina vegetariana alquanto atipica.
Cibo Pitagorico è in pratica sinonimo di dieta vegetariana, e porta il nome del filosofo greco perché Pitagora è considerato universalmente il fondatore del vegetarianismo occidentale, consacrato tale da Ovidio nel XV libro delle Metamorfosi.

Nella prefazione Lejla Mancusi, dopo un’attenta analisi del testo e delle ricette del Corrado, ripercorre a volo d’uccello le tappe del vegetarianismo dall’antichità all’età moderna e cita alcuni dei personaggi illustri che aderirono al movimento nelle diverse epoche storiche. Inoltre, suggerisce, in appendice, una cinquantina di ricette vegetariane molto semplici prendendo spunto da quelle del Corrado opportunamente rivisitate

 


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