La_Storia_Della_Canzone_Pittari_pAutore: Carmelo Pittari
Titolo: La storia della canzone napoletana.
Sottotitolo: Dalle origini all'epoca d'oro
Descrizione: Volume in 8° (cm 21 x 14); pp. 393
Luogo, Editore, data: Milano, Baldini & Castoldi, aprile 2004
Numero di edizione: Prima 
Disponibilità: NO

 


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Un viaggio alla ricerca delle origini della canzone napoletana è un viaggio suggestivo e avventuroso che ci riporta nei primi secoli dell'era cristiana, tra i contadini, i pastori e i pescatori e poi anche tra i briganti, i venditori ambulanti, i cantastorie e i trovatori, ci riporta insomma tra quelli che furono i discendenti piu' diretti dei rapsodi greci e dei cantori latini.
Una parabola che approda all'«epoca d'oro», a cavallo del Novecento, quando s'impone la qualita' della poesia in vernacolo dei piu' grandi poeti: Salvatore Di Giacomo, Ferdinando Russo, Giovanni Capurro, Ernesto Murolo, E. A. Mario, Libero Bovio, Raffaele Viviani.


Questo libro collega a ciascun poeta i maggiori collaboratori musicali, raccontandone le vicende artistiche e umane. In ogni «storia» sono compresi i pareri dei piu' illustri critici per favorire una comprensione realistica di questo interessante fenomeno culturale.

La canzone napoletana è «un mondo a parte», l'espressione poetica e musicale del popolo partenopeo, e il modo in cui questo microcosmo sia riuscito a penetrare dovunque - a essere amato e capito essenzialmente anche da chi poco o nulla conosce di quella citta' e della sua gente - appartiene al miracolo dell'arte. Perché di questo si tratta, di un linguaggio che nella sua espressivita' lirica musicale è riuscito a comunicare sentimenti e passioni universali.

Carmelo Pittari, giornalista e scrittore, da molti anni si è dedicato a studiare la storia della canzone napoletana fin dagli esordi piu' lontani, e cioè da quel frammento di canto popolare, Jesce sole, della prima meta' del XIII secolo che, insieme al celebre Canto delle lavandaie del Vomero, costituiscono gli incunaboli di una civilta' del canto ancor oggi fiorente.
Con toni colloquiali, didattici e ricchi di aneddoti che supportano l'indagine storica, l'autore segue l'evolversi di un genere, che dalle forme anonime e popolari acquista a poco a poco autorita' e valenza artistica, dando i suoi migliori frutti negli anni che vanno dalla seconda meta' dell'Ottocento ai primi decenni del Novecento. È l'«epoca d'oro», in cui vedono la luce successi dialettali intramontabili come 'O sole mio e Marechiare, ancora oggi cantati in tutto il mondo; ma sono anche gli anni di icone della canzone in lingua e patriottica come Signorinella e La leggenda del Piave, a conferma di quanto l'estro partenopeo abbia nutrito il patrimonio musicale nazionale. Un'epoca irripetibile e felice, in cui vissero i poeti e i musicisti autori dei piu' famosi capolavori, personalita' eccellenti che si distinguono per la loro cifra caratteristica dal magma variegato di una tradizione ormai consolidata.
Pittari ne racconta la vita nei suoi aspetti piu' salienti, accenna al valore musicale, ma soprattutto analizza, con numerosi esempi, quello poetico dei testi, meno indagato dalla critica, e mette tutto in relazione alla storia sociale e politica di una citta' e di una cultura che tutto il mondo ammira.

 


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