alma latina nicola coronaAutore: Nicola Corona
Titolo: Alma Latina
Sottotitolo: Quasi una piccola storia comparata della Canzone napoletana, del Bolero, del Tango e di altri generi latino-americani
Postafazione di Raffaele Nigro.
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 23 x 15); 340 pagine.
Luogo, Editore, data: Melfi (Pz), Edizioni Alma Latina, 2017
Prezzo: Euro 25,00
Disponibilità: Limitata

 


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“Napoli è uno di quei luoghi magici dove, quasi spontaneamente, nasce la musica popolare e romantica, quella che piace a noi che abbiamo scritto o stiamo leggendo questo volumetto. Non ce ne sono molti sulla Terra, si contano quasi sulle dita delle mani: Santiago e l'Avana a Cuba, San Juan a Portorico, Mérida in Messico, … Buenos Aires e Montevideo nel Mar del Plata….

Tutti quanti, o quasi, hanno il mare o, per lo meno, un fiume, come se l'acqua fosse l’incubatrice di questa musica che è quasi sempre passione, nostalgia, rimpianto, sentimenti che parlano al cuore di tutti gli uomini, e diventano per questo un patrimonio universale.
……”
Comincia così una lunga cavalcata fra due continenti e nell’arco temporale di quasi 150 anni, mettendo a confronto 92 tra canzoni napoletane, tanghi e boleri, tra i più importanti della storia della musica. Un viaggio alla ricerca della Poesia nella Canzone, pieno di suggestioni, personaggi e storie indimenticabili, che svelano la comune identità dell’anima latina.
Un libro che lancia anche un grido d’allarme contro lo strapotere della musica pop anglo-americana:
[In America Latina] … Durante i primi decenni del XX secolo, …, un gruppo di canzoni si è impadronito dei popoli dell'America Latina grazie all’amplificazione fornita da dischi, trasmissioni alla radio e film. Queste canzoni erano tangos, boleros e rancheras …… Esse modellarono la maniera di sentire e dire l'amore in diverse generazioni di latino-americani. In queste canzoni c'è una poesia diversa dalla poesia da leggere in silenzio. Con un'estetica e una retorica diverse. Sì, c'è una poesia da vedere e c'è una poesia da ascoltare.
………
[In Italia] … l’artificiosa scissione fra la Canzone colta o d’autore e quella nazional-popolare, e la contemporanea retrocessione della Canzone napoletana a elemento folklorico o nostalgico hanno aperto sconfinate praterie alla musica pop anglo-americana, che si è progressivamente impadronita dei nostri juke-box, mangiadischi, registratori a cassette, walkman, lettori di CD fino all’iPod, iPad e iPhone.
………
Il rischio reale è che si annulli ogni differenza in una globalizzante quanto desolante omologazione dei gusti musicali, pilotati dalle Majors yankee, che magari sapientemente, giusto per non far vedere, lascino qualche enclave di “musica folk”.

 


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