Matilde Serao
Matilde Serao nasce a Patrasso nel 1856, città in cui era esiliato il padre in quanto ricercato come anti-borbonico.
Compiuti a Napoli gli studi da maestra, comincia a farsi conoscere nel mondo della carta stampata pubblicando novelle su giornali locali.
Si trasferisce a Roma nel 1882, dove collabora a diverse testate e nel 1884, assieme a suo marito Edoardo Scarfoglio, fonda il Corriere di Roma, poi il Corriere di Napoli e quindi Il Mattino. Nel 1904 si separa dal marito e fonda Il Giorno.
Intraprende la sua carriera di narratrice all'insegna del Verismo meridionale, seguendo le corrente dello psicologismo alla Bourget, dello spiritualismo misticheggiante e del cosmopolitismo. Nelle sue opere letterarie rievoca aspetti, ambienti, figure della vita napoletana più abietta, con sicura intuizione della psicologia collettiva e individuale, specie femminile, ma anche passioni, ambizioni della società borghese o del mondo politico-giornalistico, con un distacco oggettivo, quasi da cronaca. tutto questo senza mai scadere nel patetismo, ma anzi mantenendo sempre uno stile asciutto eppure capace di grandi suggestioni.
Muore a Napoli nel 1927.
Compiuti a Napoli gli studi da maestra, comincia a farsi conoscere nel mondo della carta stampata pubblicando novelle su giornali locali.
Si trasferisce a Roma nel 1882, dove collabora a diverse testate e nel 1884, assieme a suo marito Edoardo Scarfoglio, fonda il Corriere di Roma, poi il Corriere di Napoli e quindi Il Mattino. Nel 1904 si separa dal marito e fonda Il Giorno.
Intraprende la sua carriera di narratrice all'insegna del Verismo meridionale, seguendo le corrente dello psicologismo alla Bourget, dello spiritualismo misticheggiante e del cosmopolitismo. Nelle sue opere letterarie rievoca aspetti, ambienti, figure della vita napoletana più abietta, con sicura intuizione della psicologia collettiva e individuale, specie femminile, ma anche passioni, ambizioni della società borghese o del mondo politico-giornalistico, con un distacco oggettivo, quasi da cronaca. tutto questo senza mai scadere nel patetismo, ma anzi mantenendo sempre uno stile asciutto eppure capace di grandi suggestioni.
Muore a Napoli nel 1927.