Autore: Angelo Di Falco
Titolo: Il governo del feudo nel Mezzogiorno moderno (secc. XVI - XVIII)
Prefazione di Aurelio Musi
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 21 x 14,5); 375 pagine
Luogo, Editore, data: Avellino, Il Terebinto
Collana: Dagli antichi Stati preunitari all'Italia contemporanea
ISBN: 978888897489061
Prezzo: Euro 20,00
Disponibilità: In commercio
Non si può comprendere il processo che porta allo Stato moderno, in buona parte dell'Europa mediterranea, senza prendere in esame il fenomeno del feudalesimo e del funzionamento delle coni feudali. Anzi, nell'Età moderna, è lo Stato stesso che si serve del feudalesimo per la costruzione del proprio "territorio" periferico. Nel volume, il fuoco si sposta dal sistema giuridico del feudo e dall'esame delle grandi famiglie baronali al funzionamento ed alla tipologia delle coni feudali e del suo personale. Questo personale, soprattutto le figure destinate all'esercizio degli uffici di giustizia baronali, rappresenta un interessante oggetto di studio - sia da punto di vista sociologico sia da punto di vista istituzionale - in quanto costituisce l'anello di congiunzione tra il disciplinamento del centro e le resistenze della periferia. Considerato come personale di esclusiva dipendenza feudale, soprattutto i governatori e alcune frange del personale inferiore, in realtà, questi funzionari finiscono per svolgere diverse funzioni "pubbliche". Ciò, a dimostrazione di come il governo del feudo si articoli attraverso un'ampia serie di compromessi tra la Corona ed i ceti territoriali. L'analisi del volume individua tali spazi di contrattazione da parte di questa tipologia di officiali che accorpano diverse e complesse funzioni, spesso incompatibili tra loro, a causa dell'ancora confuso confine tra pubblico e privato, tra sfera amministrativa e sfera giurisdizionale.