IL PRESEPIO DI PASQUA. Il “sepolcro” a personaggi nella tradizione presepiale napoletana - Giuseppe Serroni, Giuseppe PiccinnoAutore: Giuseppe Serroni, Giuseppe Piccinno
Curatore:
Titolo: Il presepio di Pasqua.
Sottotitolo: Il “sepolcro” a personaggi nella tradizione presepiale napoletana
Presentazione di Salvatore Fratellanza
Descrizione: Volume spillato, in 16°; 48 pagine
Luogo, Editore, data: Napoli, Editrice Domenicana Italiana (EDI), 2021
Collana: 
ISBN: 9788894876802
Condizioni: nuovo
Prezzo: Euro 8,00
Disponibilità: in commercio

 


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Il libretto narra di come nell’arte presepiale napoletana, oltre l’uso di raffigurare le scene della Natività, venne introdotto anche l’uso di realizzare delle scenografie “presepiali” Pasquali.
“Si è soliti attribuire a San Francesco d’Assisi la prima rappresentazione della Natività, fuori da una chiesa, ma Napoli ha sicuramente il primato dell’Arte presepiale, plastica raffigurazione della Incarnazione di Nostro Signore Gesù Cristo. Pochi hanno memoria o addirittura conoscenza, però, dell’alter ego del Presepio Tradizionale”. Esordisce così un nuova pubblicazione della EDI – Editrice Domenicana Italiana, dedicata a quella espressione artistica, non solo partenopea, dedicata alla Pasqua di Resurrezione.
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Il piccolo testo, scritto a due mani da Giuseppe Serroni e Giuseppe Piccinno, esamina l’evoluzione e la diffusione, dalle Alpi e fino a Napoli, di una particolare espressione artistica sacra e svela relazioni apparentemente impensabili tra territori così lontani e che affondano, invece, le comuni radici cristiane in un’epoca tormentata, con analogie con l’attualità ma, comunque ben definita.
Il tema dominante è quello della “penitenza”; del superamento delle paure causate da eventi che coinvolgono popoli di ogni generazione e della ricerca della Pace al di là di ogni tipo di violenza, dove il riferimento al Sacrificio sulla croce per la Redenzione dell’Uomo, accomuna i “Sacri Monti” del centro-nord alla Tradizione Presepiale Napoletana, passando per i “Compianti sul Cristo Morto” e per i riti collettivi delle grandi processioni penitenziali del Meridione.
Il libretto narra di come nell’arte presepiale napoletana, oltre l’uso di raffigurare le scene della Natività, venne introdotto anche l’uso di realizzare delle scenografie “presepiali” Pasquali.
Le stazioni della Via Crucis e il ciclo della Passione di Gesù, ospitate in scarabattole e campane di vetro, infatti, si trasformarono
in “presepio”, assumendo i tratti “astratti” del simbolismo e della metafora, già usati nel presepio della Natività.

 


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