Curatori: Giuseppe Serroni, Giuseppe Piccinno
Titolo: “A cchiù lucente jett’a chiammà li Magge all’uriente”
Sottotitolo: Il cammino del sole nei mestieri del presepio napoletano
Descrizione: Volume in formato 16°; 32 pagine.
Luogo, Editore, data: Napoli, Editrice Domenicana Italiana, 2015
Collana:
ISBN: 9788898264629
Prezzo: Euro 5,00
Disponibilità: In commercio

La fama del presepe napoletano supera i confini di San Gregorio Armeno, la famosa via-distretto del cuore storico della città dove sin dagli inizi del Settecento e dell’Ottocento sono prodotti i manufatti ed i pastori della scenografica natalità cristiana.
A Napoli, la tradizione del presepe trovò difatti terreno fertile dal suo primo insorgere, mantenendo da subito e a lungo le caratteristiche del modello del presepe vivente realizzato da San Francesco nel 1223 a Greccio.
Curatori: Giuseppe Serroni, Giuseppe Piccinno
Titolo: Fate bbene all'anime d' 'o priatorio
Sottotitolo: Le "anime pezzentelle" nel presepio napoletano
Descrizione: Volume in formato 16° (cm 19); 32 pagine; illustrazioni a colori ed in b/n
Luogo, Editore, data: Napoli, Editrice Domenicana Italiana, 2016
Collana:
ISBN: 9788898264469
Prezzo: Euro 5,00
Disponibilità: In commercio
Nel Presepio Napoletano vi sono delle figure significative che rimandano immediatamente all’idea della Vita dopo la Morte e al Culto dei Morti a Napoli.
Queste sono le figure delle “anime pezzentelle” o “anime purganti”, che nella scenografia presepiale sono rappresentate dai “pastori” detti Questuanti: i ciechi, i mendicanti, gli storpi, i gobbi e i bambini.
Autore: Giuseppe Serroni, Giuseppe Piccinno
Curatore:
Titolo: Il presepio di Pasqua.
Sottotitolo: Il “sepolcro” a personaggi nella tradizione presepiale napoletana
Presentazione di Salvatore Fratellanza
Descrizione: Volume spillato, in 16°; 48 pagine
Luogo, Editore, data: Napoli, Editrice Domenicana Italiana (EDI), 2021
Collana:
ISBN: 9788894876802
Condizioni: nuovo
Prezzo: Euro 8,00
Disponibilità: in commercio
Il libretto narra di come nell’arte presepiale napoletana, oltre l’uso di raffigurare le scene della Natività, venne introdotto anche l’uso di realizzare delle scenografie “presepiali” Pasquali.