IL PRESEPE NAPOLETANO DEL ‘700 E LA PITTURA. LA NATURA MORTA - Gherardo Noce Benigni OlivieriAutore: Gherardo Noce Benigni Olivieri
Titolo: Il presepe Napoletano del ‘700 e la Pittura. La Natura Morta
Descrizione: Volume rilegato, in formato 4° (cm 33 x 24); 112 pagine; 100 illustrazioni a colori
Luogo, Editore, data: Roma, De Luca
ISBN 9788865571460 Edizione italiana
Prezzo: Euro 50,00
Disponibilità: In commercio

 


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Questo è il titolo della nuova ed inedita pubblicazione di Gherardo Noce Benigni Olivieri  sul Presepe Napoletano del ‘700.
Dopo Praesaepes, il pastore napoletano attraverso i secoli, del 2006, ove se ne evidenziano le origini, le careatteristiche tecniche e gli aspetti più noti e Praesaepes, le vestiture nel Presepe Napoletano del ‘700, del 2008, volume dedicato ai vestiti e al loro restauro, l’autore ha voluto dedicarsi allo stretto rapporto esistente fra la pittura napoletana del XVII e XVIII secolo e le figure presepiali del ‘700 e viceversa: all'influenza che taluni personaggi, animali, accessori del presepe hanno avuto su correnti di pittura nei secoli successivi.
In questo volume la natura morta, composizione “a tutto tondo” realizzata in cera, in terracotta, in legno e in altri materiali, anche preziosi, comunemente definita “finimento” o accessorio, per la prima volta assurge al ruolo di protagonista.
Un cestino di frutta, un fascio di ortaggi oppure un insieme di più elementi non è altro che la versione “plastificata” di quelle nature morte di cui furono maestri: Luca Forte, Giovanbattista Ruoppolo, Giuseppe Recco, Baldassarre De Caro e altri valenti pittori del ‘600 e ‘700 napoletano e non, un genere di pittura di cui il Caravaggio nel secolo XVI fu considerato il precursore.
Numerose sono le illustrazioni presenti in questo lavoro provenienti da collezioni private che evidenziano l’indubbia affinità fra le opere dipinte e quelle “a tutto tondo” e in scala, che rappresentano quella miriade di accessori che caratterizzano il presepe napoletano.
Gherardo Noce Benigni Olivieri affronta alcune tematiche in maniera originale, addirittura provocatoria, grazie ad una conoscenza del Presepe a 360 gradi, da collezionista, da studioso ma anche un mercante d’arte, scrive senza
condizionamenti abituato a vedere la complessa materia presepiale da tutte le angolazioni.
Un libro che, come i precedenti, riteniamo abbia le carte in regola per interessare non solo gli “addetti ai lavori” ma anche coloro che si avvicinano al presepe napoletano per la prima volta.

 


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