i pastori napoletani del settecento franco manciniAutore: Franco Mancini
Titolo: I Pastori Napoletani del Settecento
Nelle raccolte sorrentine
Fotografie di Gianfranco Capodilupo
Descrizione: Volume in 16°; 26 pagine; 60 illustrazioni a colori.
Luogo, Editore, data: Sorrento (NA), Franco di Mauro, 1993
Collana: Cocumell Arte. N. 1
ISBN: 8885263380
Prezzo: Euro 9,30
Disponibilità: Limitata

 


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Come gli studiosi della materia concordemente sostengono, il presepe napoletano a figure mobili raggiunse la sua piena maturità espressiva tra la seconda metà del Settecento ed i primi decenni dell’Ottocento, ovvero sotto il regno di Carlo di Borbone e di Ferdinando IV. Determinante per questo eccezionale exploit che non trova riscontro in nessun’altra regione d'Italia fu la partecipazione dei maggiori artisti del tempo, da Matteo e Felice  Bottiglieri a Giuseppe Sanmartino, da Francesco Cappiello a Lorenzo Mosca, da Francesco Celebrano a Giuseppe Gori, da Salvatore Franco a Nicola Somma.

Ai  loro nomi è legato un notevole  numero di pastori plasmati con estrema finezza, mentre ad un'altra compagine di artefici forse meno noti ma non meno abili -  Saverio e Nicola Vassallo, Francesco Gallo, Giuseppe De Luca - si deve principalmenle la produzione, altrettanto vasta e qualificata, degli animali e degli accessori compresi nelle diverse scene presepiali. A sottolineare le proporzioni assunte da quello che venne subilo considerato come un aristocratico gioco, furono per primi i viaggiatori stranieri che, sin dalla seconda metà del XVIII secolo, ne misero in luce gli aspetti salienti e ne rilevarono l’eccezionale livello formale. Sulla base di tali testimonianze e dei successivi contributi di alcuni studiosi locali - dal Napoli Signorelli al Perrone - e stato così delineato un sintetico ma esaustivo profilo del singolare fenomeno, risalendo dai complessi storici dell’epoca alle raccolte, pressocchè sconosciute, ancora oggi presenti nella penisola sorrentina.

 


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