RACCONTI E STORIE PER I 12 GIORNI DI NATALE. Fiabe popolari della Campania - Roberto De SimoneAutore: Roberto De Simone
Titolo: Racconti e storie per i 12 giorni di Natale
Sottotitolo: Fiabe popolari della Campania
Riportate in lingua napoletana ed in italiano
Descrizione: Volume rilegato, in astuccio rigido, in formato 4° (cm 33,5 x 24,5); 239 pagine;  illustrazioni a colori ed in b/n nel testo; fregi, finalini e capi lettera incisi.
Luogo, Editore, data: Napoli, EDI. ME (per conto de "Il Mattino" di Napoli), 1987
Volume realizzato da Stampa et Ars di Mario Raffone
Disponibilità: No

 


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Introduzione:
La presente raccolta di favole si riferisce ad una serie di registrazioni effettuate in Campania tra il 1967 e il 1986.
Tale raccolta ha la particolarità di contenere racconti popolari, desunti direttamente dalla voce dei narratori, e non da precedenti trascrizioni; Essa, pertanto, fa esplicito riferimento ad una tradizione viva, e, quando parliamo di tradizione, ci riferiamo al mondo contadino campano, lì dove le favole sono state registrate, e lì, dove esiste una cultura dell' immaginario collettivo non ancora totalmente disgregata.


Fin da una prima lettura, tali favole mettono in luce una ricchezza di materiali per lo più diversa dai cunti pubblicati dall'Imbriani, o da altre favole trascritte e pubblicate, alla fine del secolo scorso, nella rivista « Giambattista Basile ».

Un elemento di pregio di tale raccolta è dato indubbiamente dal notevole lvello culturale dei narratori, visto che, come avviene per i cantatori, anche ell' ambito dei narratori alcuni risultano i veri depositari della più autentica tradizione, altri, invece, mostrano un minore spessore culturale. Nei primi, infatti, il racconto si articola con ritmi fluidi, ripetizioni dosate, pause e tempi notevolmente espressivi, con successioni di immagini ben focalizzate e sapientemente collegate, caratteristica, questa, di un'autentica tecnica del racontare. In tali narratori è possibile cogliere anche un certo tasso di personazzazione del racconto, nonché una teatralità narrativa, caratterizzata da ritmi, intonazioni evocative, sospensioni, iterazioni, e perfino da battute ironiche di commento agli avvenimenti narrati.

E bisogna aggiungere che la tecnica narrativa si mostra elevata sopratutto lì dove la narrazione è ancora praticata, fa parte viva della tradizione e, avendo conservato una sua autentica funzionalità, non è scaduta totalmente dall'uso.

Le tematiche delle favole qui presenti si riferiscono, per lo più, alla ciclicità del tempo, ad antichi miti, a rituali trasformati, ad elementi emblematici, religiosi e magici; tipici della tradizione popolare.

Per tali motivi la raccolta si pone fantasticamente in relazione ad un simbolico Natale, come tempo della ritualità, quando tutto si distrugge e si rigenera, quando il tempo si sospende e si stempera nel ritorno fantastico ed orinico dei linguaggi collettivi.

Insomma in tali favole il tessuto mitico e magico-religioso si presenta in riferimento ad una tradizione non ancora disgregata, la quale mostra collegamenti con la favolistica italiana, con quella europea e con quella orientale.

Chi volesse, infatti, potrebbe rilevare diversi punti di contatto tra i materiali da noi trascritti e la raccolta di favole italiane, pubblicata nel 1956 da ltalo Calvino, nonché i collegamenti con le «Mille e una notte », con la tradizione letteraria di Giambattista Basile, e con le favole russe raccolte da Afanasjev.

E veniamo al criterio di trascrizione e di traduzione delle favole.

Facendo capo ai modelli forniti da Benedetto Croce e, in tempi più recenti, da ltalo Calvino, ho operato nella consapevolezza che la comunicazione orale è molto diversa da quella scritta. Ed allora, pur con la massima fedeltà ai segnali emblematici ed ai linguaggi, nel procedimento di trascrittura ho seguito un certo tipo di taglio letterario, eliminando le ripetizioni eccessive, alcune costruzioni linguistiche sospese e riprese, e poi ancora sospese, che, espressive e funzionali nella comunicazione orale, diventerebbero tediose e pesanti in una trascrizione che non fosse solamente diretta agli addetti ai lavori.

Inoltre, per qualche favola ho tenuto presente le diverse varianti, sempre registrate dalla tradizione orale, operando una sintesi delle stesse.

Nel corso dell' elaborazione letteraria, infine, ho sempre rispettato la connotazione linguistica di ogni narrazione, pur senza irrigidimenti, senza puntigliosità filologiche, che avrebbero inevitabilmente complicato l'immediata comprensione del testo. 
Roberto De Simone

Indice del volume:
Introduzione
Paternostro di Natale
'A storia 'e mastu Francisco
Storia di Santa Marina
Mamma Sirena
'A femmena suldato
S. Aniello e S. Anella
Il Cavaliere di Mamma Schiavona
Il devoto di San Giuseppe
'A gatta Cennerentola
Carnevale e San Pietro
'E tre ssòre
I tredici briganti
'O cunto d''a cappuccla
'O lupo mannaro
I miracoli del Beato Egidio
'O criaturo che dette 'a mangia' a Gesù Cristo
'A storia d' 'e ddoie cummare
'A storia 'e Lucrezia romana
Padrenostro di Natale
La storia di mastro Francesco
Storia di Santa Marina
Mamma Sirena
La femmina soldato
S. Aniello e S. Anella
Il Cavaliere di Mamma Schiavona
Il devoto di San Giuseppe
La gatta Cenerentola
Carnevale e San Pietro
Le tre sorelle
I tredici briganti
Il racconto della cappuccia
Il lupo mannaro
I miracoli del Beato Egidio
Il bambino che diede. da mangiare a Gesù Cristo
La storia delle due comari
La storia di Lucrezia romana
Note e fonti

 


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