odore_di_caffeAutore: Riccardo Pazzaglia
Titolo: Odore di caffè
Descrizione: Volume in 16° (cm 19 x 16,5); 117 pagine; 5 illustrazioni a colori eseguite da Francesca Galzerano
Luogo, Editore, data: Napoli, Guida, 2004
ISBN: 88 71887832
Disponibilità: NO

 


richiedi informazioni

 



Brevi, verosimili, divertenti racconti di vita vissuta con un "odoroso" filo conduttore, vengono narrati con la consueta vena ironica caratteristica dell'Autore. Scorrendo la pagine di questo volumetto, è quasi impossibile non sentire il profumo della nera bevanda cui si riferisce il titolo.



Buongiorno, caffè. Te lo dico ogni mattina, pensando a tutto quello che hai significato per me, attraverso gli anni, per me e per tutti, fin da quando - in braccio a mammà – tendemmo le manine verso la tazzina e la nostra linguetta,impaziente di conoscere i sapori del mondo, eccò il cucchiaino, e poi subito cominciammo a piangere perché il caffè ci era piaciuto e volevamo assaggiarlo di nuovo.  

Quante volte poi mi sarò chiesto: ma come avrà fatto Pitagora a stare sveglio nelle dolci notti di Crotone, come sarà giunto all'intuizione del carattere matematico dell'universo, senza un caffè?  

Tralascio tutti i pensatori che dovevano cercare di risolvere i grandi quesiti che si poneva per la prima volta la mente umana, i condottieri che dovevano preparare, nelle ore della vigilia, i piani delle grandi battaglie della Storia,gli scienziati che dovevano scoprire le leggi del la natura.   Essi furono grandi, ma ancora più grandi di quelli che li seguirono perché, durante le loro angosciose ricerche, non venne una sorella o una zia, una schiava, un'ancella, un luogotenente o un discepolo a dire: eccellenza, maestro, sire, il caffè è pronto, quanto zucchero?  

Galileo dovette fare tutte le osservazioni e le scoperte che fece ancora senza poter bere alcunché che gli aprisse meglio il cervello. Mentre scriveva il Dialogo sopra i massimi sistemi del mondo si guardava intorno, povero vecchio, cercando qualcosa che lo aiutasse a concentrarsi, senza sapere nemmeno che cosa.   Cercava un caffè.   E invece mi fa ridere Emanuele Kant, che già può riempire la sua caffettiera, poi prepara la zuccheriera e poi si mette a pensare al problema della conoscenza, dice: stanotte lo risolvo. Bello sforzo, con il caffè davanti il problema della conoscenza ormai lo possiamo risolvere tutti.   O almeno io si.
Riccardo Pazzaglia

 


richiedi informazioni

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.