Autore: Ciro Caliendo
Titolo: La chitarra battente
Sottotitolo: Uomini, storie e costruzione di uno strumento barocco e popolare
Con appendici di Marco Tiella
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 24 x 17); 208 pagine; 37 illustrazioni in b/n nel testo e 60 foto a colori fuori testo
Luogo, Editore, data: S. Giovanni in Persiceto (BO), Aspasia, 1998
Disponibilità: No
Dall'intervento di Paolo Apolito:
[Un libro] ...che si può leggere in molti modi. Quelli più diretti e intenzionali, che ricostruiscono fin dove è ricostruibile il percorso storico-culturale della chitarra battente, e poi lanciano ponti per individuare da lontano il terreno dove può proseguirsi la ricostruzione quando altri dati saranno raccolti o trovati. Quelli meno diretti e forse meno intenzionali che consentono di guardare dietro il libro, nel lungo sforzo, nell'atto di amore, nel travaglio che ha preceduto la proposta finale di conoscenza, cioè l'oggetto che ora il lettore ha nelle sue mani.
Con intelligenza di un ricercatore provetto, quando avverte la carenza delle consuete fonti di documentazione, archivi, testi, studi, riconsidera gli stessi oggetti della sua ricerca, le chitarre battenti, come fonti, "trattati alla stregua di libri, talvolta di difficile lettura, ma ricchi di oggettiva documentazione". E non si firma poi agli oggetti, dimenticando gli uomini che li usarono e li usano. Ecco allora andare alla ricerca di quegli umili uomini che "hanno seminato grano per secoli" e che messi ai confini della storia, solo raramente hanno fatto sentire il loro peso, prima di esser nuovamente ricacciati via dalle cose che si ricordano nei secoli. Uomini del silenzio, dunque. 'In questo silenzio ho cercato la musica". Scrive con un graffio fiammeggiante Caliendo nella cc Premessa". Solo un atto d'amore può spingere alla ricerca della musica nel silenzio. Solo una forte determinazione ad occuparsi di ciò cui si dà immenso valore, e che non ha notoriamente ricevuto legittimo valore, può vincere la sfida dell'assenza di punti di riferimento consolidati. Ed il libro, in conseguenza, fa vedere davanti, per così dire, l'oggetto della ricerca dispiegato e dietro l'energia che lo ha catturato e messo a disposizione del lettore.
Ed allora se il lettore cerca di penetrare dietro le parole della pagina scritta, magari riposandosi dall'inevitabile specialismo, peraltro non compiaciuto, potrà vedere Ciro Caliendo raccogliere testi, trascrivere musiche, collezionare chitarre, carezzare lui stesso quegli accordi che cercava nelle fonti ed ascoltava negli incontri con quegli uomini, a noi contemporanei, che da una parte rappresentano l'eredità dei secolari silenzi musicali che egli cerca di decifrare, dall'altra presentano la vivacità e il significato pieno di queste musiche e di questi accordi difficili da apprezzare nella velocità dei consumi.
Quello che mi sembra di poter affermare con maggior forza di questo libro, infine, al di là dei suoi meriti di rigore scientifico e di onestà intellettuale, è la forza di evocazione del mondo emotivo, culturale, e relazionale che è dietro; che alla fine non coincide esclusivamente con quello personale di Caliendo, poiché si allarga a comprendere il mondo degli informatori, l'orgoglio nobile dei favolosi costruttori, le fatiche diuturne dei ricercatori che con Caliendo o indipendentemente da lui hanno seguito le tracce di questo disconosciuto strumento ed infine tutto l'universo di quel silenzio inquietante.