Autore: Assunta Ponticelli
Titolo: Il sangue che bolle.
Sottotitolo: Culti di sangue a Napoli. Indagine sulle reliquie perdute e dimenticate.
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 20,5 x 12,5); 104 pagine.
Luogo, Editore, data: Perugia, Gramma Edizioni, giugno 2004
Disponibilita': NO
Il saggio della Ponticelli analizza un fenomeno sviluppatosi a partire dai primi anni cinquanta del secolo scorso: il miracolo, o meglio "i miracoli" della liquefazione del sangue di martiri cristiani.
Un fenomeno singolare che trova un momento di grande partecipazione popolare nell'evento della liquefazione del sangue di San Gennaro.
Ma lo studio della Ponticelli - a partire da un testo pubblicato a meta' del secolo scorso da un medico ed un sacerdote - analizza numerose altre reliquie di sangue esistenti a Napoli che periodicamente erano soggette a liquefazione o ad inspiegabili trasformazioni.
Di queste reliquie, a distanza di cinquanta anni, non sembra esservi piu' traccia, né memoria; la liquefazione del sangue dei santi Giovanni Battista, Stefano, Lorenzo, Pantaleone, Luigi Gonzaga, Alfonso Maria de' Liguori; unica eccezione il sangue di santa Patrizia che si liquefa, a volte "cosi' cosi'", ancora oggi ogni settimana alla presenza di pochi devoti.
Lo studio prosegue con buon ritmo espositivo tenendo conto di una bibliografia specifica su quanto gia' proposto in merito per esempio da Domenico Scafoglio, Peter Brown, Luigi Maria Lombardi Satriani e Jean-Michel Sallman.
L'analisi della Ponticelli non vuole proporsi come esaustiva; vuole essere, piuttosto, un pretesto di riproposizione problematica delle modalita' con cui il sacro continua ad essere elemento fondante della realta' contemporanea; non solo attraverso forme di enfatizzarono (come nel caso di san Gennaro) quanto anche di negazione, come è avvenuto per le tantissime altre reliquie di sangue oggi svanite, non certo casualmente, dall'orizzonte devozionale napoletano.