LA CHIESA TRECENTESCA DI DONNA REGINA - Rosa Anna Genovese

Nel cuore del centro antico di Napoli, sorge la chiesa trecentesca di S. Maria di Donnaregina, fondata, con l'annesso convento, da Maria d'Ungheria dopo la morte del suo consorte, Carlo d'Angiò, insieme con il quale aveva voluto donare alla città tanti splendidi luoghi sacri tra cui la vicina cattedrale. Per consentire una reale presa di coscienza del grande valore di storia napoletana rivestito dal sacro tempio vengono qui ripercorse le vicende secolari della vita di Napoli e, in particolare, quelle della zona urbana compresa tra le antiche mura e l'insula che oggi ospita il duomo e che, dall'antichità , ha sempre rivestito carattere religioso. È, appunto, in tale area che è nata la nostra chiesa, capolavoro dell'architettura gotica, con l'annessa casa di monache di clausura, che si è trasformata, poi, all'epoca della Controriforma, nel grande convento arricchito dalla seicentesca chiesa nuova; quindi, la ottocentesca fase di decadenza e di distruzione, fino al momento della restituzione alla città di questa splendida testimonianza di civiltà . L'analisi storica delle fasi di costruzione, di trasformazioni successive e di restauro del complesso architettonico di cui la chiesa è parte, integra l'indagine urbanistica suddetta e pone ancor più in evidenza l'interesse culturale del monumento. In esso, a quelli della storia si affiancano eccezionali valori di arte, che vengono qui illustrati: dal sepolcro di Maria d'Ungheria, opera di Tino di Camaino al ciclo di affreschi della Scuola di Pietro Cavallini, alla trecentesca cappella Loffredo con dipinti di ispirazione giottesca.