Fare_il_Napoletano_pTitolo: Fare il napoletano... stanca
Autore/i: Federico Salvatore
Produzione: Arancia Records
Anno di produzione: 2009
Prezzo: Euro 15,00
Disponibilità: 2 esemplari  

 


richiedi informazioni


 
Da Le dimore filosofali di Fulcanelli e Pulcinella, il filosofo che fu chiamato pazzo di Romeo De Maio, prende vita il mio Pulcinella nero in relazione alla Nigredo, prima fase dell'opera alchemica corrispondente (spiritualmente) alla morte per la rinascita. Fatto realizzare in terracotta dall'amico scultore Lello Esposito, è diventato il simbolo della mia napoletanità e, perciò, copertina di questo progetto discografico e premessa per un progetto teatrale.

Da Le due Napoli di Domenico Rea e L' armonia perduta di Raffaele La Capria nasce l'idea della canzone marziale che dà il titolo all'album: Fare il napoletano stanca.
Ai poemetti in vernacolo Care paisane di Angelo Manna e 'O luciano d'' o rre di Ferdinando Russo ho risposto con la tarantella di storia-patria: Il Monumento.
Il brano 'progressive' La rosa sbocciata nera è una metafora grottesca ispiratami da Gomorra di Roberto Saviano e da I boss della camorra di Bruno De Stefano.
La macchia, invece, è un tango surreale che ha radici nel terreno noir dei Sessanta racconti di Dino Buzzati.
La ballata Il progresso della marchetta è un omaggio alla Modesta difesa delle pubbliche case di piacere di Bernard Mandeville.
Di Jack l' uomo della Folla rinchiuso ad Alcatraz da Diego Cugia, ho indossato la divisa del detenuto numero 3957 ritrovando tutti i numeri ordinari e cardinali di Numeri innumerevoli.
Da Una nuvola per tappeto di Erri de Luca è scoccata la scintilla per la latina Se penso sottosopra che, tra la strofa e il refrain, tende musicalmente l'orecchio a Chet Baker, magicamente espresso dalla tromba di Aldo Bassi.
Da Sulla strada di Jack Kerouac, parte il bilancio di tutti i miei acquisti fatti ed elencati con la ballad country di Nella piccola bottega della vita.
Dagli scoop di alcuni quotidiani e dal gossip di taluni settimanali ho sviscerato, invece, la singolare Defecanzoni.
Fra vent'anni di meno è il solo inedito di 1 minuto e 59 che nasce sulle note di Rabo de nube del cantautore cubano Silvio Rodriguez.
Senza arte né parte brano in vernacolo arrangiato e suonato dai Solis String Quartet, è tratto dalla colonna sonora di un mio film del 2000 (non più realizzato) la cui sceneggiatura fu scritta con Fausto Brizzi. (L'incisione risale a tale periodo).
Ho voluto poi riarrangiare un brano già pubblicato in L'osceno del villaggio del 2002, Se io fossi San Gennaro che, da Maggio 2007 ad oggi, grazie a Diego Cugia, al compianto Gianfranco Funari e a Beppe Grillo, ha superato su You Tube i 220.000 ascolti.

Federico Salvatore

Elenco dei brani:
Incipit
Numeri innumerevoli
Fare il napoletano stanca
Il monumento
Nella piccola bottega della vita
Il progresso della marchetta
Senz'arte ne' parte
La rosa sbocciata nera
Defecazioni
Se penso sottosopra
Fra vent'anni di meno
La macchia
Se io fossi San Gennaro

 


richiedi informazioni

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.