Interprete/i: Pratola Folk
Autore: Corona e Musto
Titolo: I Pratola Folk
Collana: Voci dalle Terre del Sud
Produzione: Napoli, Phonotype Record
Anno di produzione: 2005
Disponibilità: NO
VOCI DALLE TERRE DEL SUD
Questa collana discografica intende essere un contributo modesto ma rigoroso all'opera di ricerca, recupero e divulgazione delle espressioni musicali della gente del Sud. Soprattutto di quanto si riferisce alla sfera del patrimonio popolare contadino dove più che altrove è possibile forse rinvenire la parte più autentica e viva di quella che si è convenuta definire "cultura delle classi subalterne".
Un'antologia, dunque, del folk del Mezzogiorno; inteso nell'eccezione più lata e pregnante: che affianca al "documento" reperito nella tradizione orale la canzone d'autore che in quella tradizione ha la propria matrice; nata cioè dal bisogno di "comunicare" ai di fuori della musica di "consumo", ritornare a una "dimensione" naturale a lungo smarrita.
Inaugurano la collana i PRATOLA FOLK: un gruppo di giovani studenti, contadini, operai di Pratola Serra in provincia di Avellino, zona particolarmente rappresentativa dell'emarginazione socio-culturale, e che particolarmente risente della depressione economica onde da sempre il nostro mezzogiorno soffre.
Elenco dei brani:
'O contratto
Canzone della scogna
Tonnanella
Tarantella di Montemarano
I disoccupati
Serenata a Pippinella
Tammurriata pratolana
Canto degli angeli
I sacrifici
'O CONTRATTO
Composizione che, solco della tradizione, sottolinea l'abuso e il sopruso esercitati da secoli sul contadino del Sud, strumento della ricchezza e del prepotere altrui
CANZONE DELLA SCOGNA
Tipica canzone "a dispetto", fondata su maliziosi doppi sensi: lei rifiuta la sua "botticella" di vino al padrone e lui, il padrone, rifiuta una brocca d'acqua a quanti lavorano alla trebbiatura ("scogna")
TONNANELLA
Un canto d'amore agreste, uno "spaccato" georgico che ha il sapore dell'idillio bucolico e pastorale: mentre lavora alla "sce'leca" (asportazione a mano delle erbe estranee al grano), un contadino decanta la sua "Tonnanella" (rotondetta) e tutto di rotondo... essa possiede (gonnella, boccuccia, seni ed altro)
TARANTELLA A MONTEMARANO
E' il ritmo di una "tarantella" particolarmente nota in Campania: quella cioè che per tre giorni ininterrotti, in occasione del Carnevale, balla l'intera popolazione di Montemarano: quasi la danza rituale di una festa profana sentita e celebrata con straordinaria dedizione, e conservatasi incontaminata nel corso dei secoli
I DISOCCUPATI
Un grido di protesta degli umili, degli oppressi, di quelli che sono le vittime prime del "sistema": i disoccupati. La loro protesta radicata ad ataviche convenzioni ed oscure paure metafisiche si traduce in un anelito di riscatto tramite il ricorso alla lotta (sindacale e politica), bensì ai Santi di lassù da sempre invocati come risolutori di ogni nostro problema.....
SERENATA A PIPPINELLA
Classica serenata campagnola, il cui ritmo diventa soprattutto un pretesto per intrecciare allegre danze, villerecce, e scroccare salame e buon vino: Si inquadra nel filone delle "mmatinate" fiorenti e diffuse nel Sud sin dal '400
TAMMURIATA PRATOLANA
Lunga filastrocca ai limiti del "non sense": un catalogo strampalato e stravagante di piccoli fatti, cose, personaggi e usanze del mondo contadino a infarcire una "tammuriata" gaia e vorticosa
CANTO DEGLI ANGELI
Canto religioso propiziatorio, che si accompagna ad una antichissima festa religiosa: la domenica dopo Pasqua, in Prata Principato Ultra, davanti alla longobarda basilica cimiteriale del secolo VII due "angeli" sospesi a una corda cantano in onore di Maria Santissima Annunziata
I SACRIFICI
A contrasto dei "disoccupati" ricorrenti all'ausilio celeste, qui c'è la presa di coscienza degli sfruttati: maturata attraverso l'educazione politica e la crescita civile della gente del Sud