l eredita di diego carpitellaAutore:  Maurizio Agamennone, Gino L. Di Mitri
Titolo:  L'eredità di Diego Carpitella
Sottotitolo:  Etnomusicologia, antropologia e ricerca storica nel Salento e nell’area mediterranea
Descrizione: Volume in formato 8°; 424 pagine.
Luogo, Editore, data: Nardò (LE), Besa, 2003
Collana: Verbamundi. N. 52
ISBN: 8849702175
Prezzo: Euro 20,00
Disponibilità: In commercio

 


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L’opera multiforme di Diego Carpitella, a oltre dieci anni dalla sua scomparsa, appare ancora fervidamente fertile. Questo volume raccoglie i contributi di quanti hanno partecipato al Convegno internazionale di studi "L’eredità di Diego Carpitella. Etnomusicologia, antropologia e ricerca storica nel Salento e nell’area mediterranea", promosso dal Comune di Galatina (LE), nel giugno 2002.
I saggi presenti sono stati realizzati dagli autori elaborando gli esiti della discussione e del confronto di idee maturati nel corso del Convegno. Vi compaiono alcuni temi e argomenti, già preferiti nell’opera di Carpitella, esplorati nelle ricerche di quest’ultimo decennio: dal tarantismo al confronto interculturale nell’esperienza musicale (gli esotismi e primitivismi delle avanguardie storiche europee, la world music e le esperienze più recenti di ibridazione musicale), dall’esplorazione del paesaggio sonoro alle linee di continuità/discontinuità rilevabili nella storia della cultura, alle relazioni disposte lungo l’asse oralità/scrittura, dalla didattica musicale in una prospettiva trans-culturale all’esperienza viva dei musicisti impegnati in palcoscenico. Comune a tutti i saggi è la consapevolezza di come l’«agire musicale» sia un fare complesso, basato su tecniche del corpo, memorie, saperi e competenze molteplici, tramandati e integrati nel tempo, che trovano la loro piena espressione nelle procedure performative; e anche un «fare» pervasivo, tale da connotare e «impregnare» profondamente le più diverse attività umane: nelle espressioni ludiche e di danza, nel rito e nella terapia, nella festa, nelle relazioni familiari e sociali, nell’intrattenimento individuale e di gruppo, nell’espressione delle emozioni e affetti, nella rappresentazione simbolica dei rapporti di potere, nell’esplicazione di potenti energie creative.
Il Convegno di Galatina e questo volume costituiscono una persuasiva testimonianza di come si possa allestire un’occasione di sofisticata riflessione scientifica grazie alle capacità organizzative e alle risorse finanziarie di una amministrazione locale: a tale scopo è risultata determinante la consapevolezza che ragionare sui costrutti e le relazioni culturali sia una prassi essenziale, non solo per la ricerca scientifica, ma, altresì, per la crescita delle comunità locali e la conoscenza di se stessi (e soprattutto a Galatina, un luogo in cui la storia si è davvero impegnata a imprimere segni profondi): anche questa percezione, circolante «nell’aria», può essere una traccia dell’eredità di Diego Carpitella. 

 

 


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