Autore: Barbara Visentin
Titolo: La nuova Capua Longobarda
Sottotitolo: Identità etnica e coscienza civica nel Mezzogiorno altomedievale
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 22 x 14); 288 pagine; illustrato
Luogo, Editore, data: Manduria (BA), Lacaita, 2012
Collana: Europa Mediterranea
ISBN: 9788865820155
Disponibilità: NO
In un territorio di grande transito per uomini, idee, commerci e poteri locali, Capua rappresenta un documento prezioso dell’iter evolutivo di un insediamento urbano dalla tarda antichità all’alto Medioevo. Fiorentissima urbs romana, oggi Santa Maria Capua Vetere, sul finire del VI secolo diviene gastaldato dei Longobardi, nell’840 dà vita, per gemmazione, sulla collina del Triflisco, al campo trincerato di Sicopoli con dignità comitale e, distrutta dai Saraceni nell’841, è rifondata per volere della gens del conte-gastaldo Landolfo, nella pianura sul fiume Volturno.
Nobilitata dalla presenza dei principi della patria longobarda e dalla corte, Capua esercita una forza di attrazione centripeta, alla quale nessuno sembra potersi sottrarre: anche i benedettini
di Montecassino e i monaci vulturnensi non possono tenersi lontani da quella città che, di lì a qualche anno, sarebbe diventata la capitale di un vasto stato, ristabilendo l’unità delle terre longobarde meridionali.
Nobilitata dalla presenza dei principi della patria longobarda e dalla corte, Capua esercita una forza di attrazione centripeta, alla quale nessuno sembra potersi sottrarre: anche i benedettini
di Montecassino e i monaci vulturnensi non possono tenersi lontani da quella città che, di lì a qualche anno, sarebbe diventata la capitale di un vasto stato, ristabilendo l’unità delle terre longobarde meridionali.