felix terra federico marazziCuratore: Federico Marazzi
Titolo: Felix terra
Sottotitolo: Capua e la Terra di Lavoro in età Longobarda
Atti del convegno. Capua - Caserta, 4 - 7 giugno 2015
Descrizione: Volume rilegato, in formato 8°; 520 pagine; illustrato
Luogo, Editore, data: Cerro al Volturno (IS), Volturnia, 2017
Collana: Studi vulturnensi
ISBN: 9788896092477
Prezzo: Euro 80,00
Disponibilità: In arrivo

 


richiedi informazioni

Emersa come centro egemone sin dalla metà del IX secolo, nel X secolo Capua rivestì il ruolo di capitale di un principato che la univa a Benevento divenendo, oltre che snodo politico fondamentale dell’Italia meridionale, anche luogo rilevante di produzione artistica e culturale. La carismatica figura del principe Pandolfo Capodiferro, alleato strategico degli imperatori tedeschi sulla scena italiana, portò all’apice le fortune della città campana rendendola crocevia di scenari politici di rilevanza europea.

Ancora nell’XI secolo Capua, benché di nuovo separata da Benevento, mantenne la sua leadership territoriale sotto la guida degli eredi di Pandolfo, sino alla conquista normanna del 1062. Ma il passaggio ai nuovi dominatori non ne spense la vitalità, dato che Capua rimase ancora per quasi un altro secolo fulcro di uno stato che dominò buona parte della Campania e del Lazio meridionale.

I quattro giorni durante i quali si è svolto il convegno sono stati l’occasione per discutere e approfondire tutti gli aspetti storici, archeologici, artistici, economici e culturali della città e di un territorio – quello di Terra di Lavoro – come pochi altri in Italia ricco di memorie e testimonianze riconducibili ai secoli dell’Alto Medioevo.

L’apertura dei lavori, la mattina del 4 giugno, presso il Museo Provinciale Campano ha reso omaggio sia a questa prestigiosa istituzione culturale, custode di alcune delle opere d’arte più belle del territorio riconducibili al periodo compreso fra IX e XII secolo, sia alla memoria dei due maggiori studiosi del Medioevo capuano e di Terra di Lavoro del XX secolo, dei quali nel 2014 è ricorso il centenario della nascita: Nicola Cilento e Giuseppe Tescione. Il primo, per lungo tempo professore di storia medievale al Suor Orsola Benincasa e poi all’Università di Salerno, di cui fu anche rettore, al cui impulso si deve la nascita dell’archeologia medievale nel Meridione italiano; il secondo, medico per professione, ma storico per vocazione, è da considerarsi a buon diritto lo “scopritore” della storia medievale di Caserta e il primo critico dei suoi principali monumenti.

L’obbiettivo del convegno è stato quello di contribuire alla conoscenza ed alla promozione di un patrimonio storico e artistico unico e prezioso, ma forse non ancora compreso in tutto il suo valore. La densità dei siti e dei monumenti che lo testimoniano è altissima: distribuiti fra Capua, tutta la Provincia di Caserta e le aree più meridionali del Lazio (che sino al 1926 appartenevano alla Provincia di Terra di Lavoro) e quelle più occidentali del Molise, essi rivelano aperture tanto agli influssi provenienti dal Mediterraneo arabo e bizantino, quanto a quelli delle aree transalpine (soprattutto tedesche e francesi), a dimostrazione di una realtà culturale cosmopolita ed evoluta.

Un vero “gioiello della corona” che può collocarsi a buon diritto e con pari merito accanto alle eccellenze più conosciute del territorio casertano, come la Reggia e gli altri monumenti dell’età borbonica e i siti e musei che serbano le tracce dell’età classica.
Brano tratto dal sito web Archeologia Medievale

 


richiedi informazioni

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.