la zecca medievale di salerno raffaele iulaAutore: Raffaele Iula
Titolo: La zecca medievale di Salerno
Sottotitolo: nella collezione numismatica del Museo Diocesano "San Matteo" di Salerno
Prefazione di Giovanni Florio
Fotografie di Giuseppe Tesauro Falivene
Descrizione: Volume in formato 4° (cm 30 x 22); 190 pagine; illustrato
Luogo, Editore, data: Nocera Superiore, D'Amico, 2017
Collana: 
ISBN: 
Prezzo: Euro 30,00
Disponibilità: In commercio

 


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" ... il compito principale di questo testo è quello di presentare per la prima volta in modo scientifico una collezione numismatica pubblica mai attenzionata in tal modo prima d’ora, quella del Museo Diocesano di Salerno, appunto.
La parte principale del volume è occupata quindi dal catalogo che descrive le monete medievali salernitane componenti la detta raccolta: i pezzi, tutti in rame, partono dal periodo longobardo con le coniazioni di Gisulfo II (1052-1077) e terminano con l’occupazione sveva del Regno di Sicilia da parte di Enrico VI (1194-1197) e Costanza d’Altavilla.

Da questo punto di vista, la collezione di monete salernitane del Museo Diocesano di Salerno copre quasi per intero un arco temporale vastissimo, dove troviamo ben rappresentate tutte le principali autorità politiche che hanno battuto moneta nella zecca di Salerno, prima con i Longobardi e poi con i Normanni, oltre a monete che sono state inserite nel percorso museale nonostante la loro completa estraneità alla zecca salernitana (troviamo pochi esemplari napoletani o siciliani). Si segnalano dei pezzi di estrema rarità che difficilmente si riescono a vedere altrove.

La classificazione delle monete (che in alcuni casi ha portato anche a sottolineare delle novità iconografiche) è avvenuta nel modo più preciso possibile: dopo aver descritto i pezzi ed averli ricondotti ai principali repertori di riferimento per questo settore, si è avuta la premura di fornire per ogni singolo esemplare i relativi dati ponderali (peso e diametro).
Ogni moneta è stata fotografata e le immagini (a colori) così ottenute sono state sistemate nelle apposite tavole fotografiche a fine volume. Non mancano le tavole di concordanza con gli altri fondamentali testi di riferimento per la monetazione salernitana, oltre che una tabella che illustra i gradi di rarità per ogni moneta riportata nel catalogo descrittivo e illustra la relazione che intercorre tra la numerazione adoperata nel catalogo e quella prospettata per l’esposizione museale. Il tutto è preceduto da una corposa introduzione, in cui sono racchiuse delle interessanti novità per quel che riguarda la storia della zecca salernitana.

Infatti, questo libro non vuole ridursi ad un semplice catalogo di una collezione museale che comunque prima di oggi non ha mai ricevuto le attenzioni che meritava da parte degli studiosi (e già questa caratteristica, da sola, basterebbe a rendere il volume degno di nota), ma si è deciso anche di inserire nella parte introduttiva dei piccoli saggi di numismatica salernitana che vorrebbero gettare nuova luce o riprendere argomenti che, in questo settore, avevano bisogno di essere puntualizzati meglio. Ad esempio, particolarmente importante è il capitolo II che tratta dell’ubicazione della zecca salernitana, o il capitolo IV che riprende l’annosa questione sulla particolare serie di follari emessi a nome di un certo Manso Vicedux.

Dall’indice generale:
Il primo capitolo, Cenni storici riguardanti la raccolta numismatica del Museo Diocesano di Salerno, ha il compito di mettere insieme le scarsissime notizie storiche che hanno portato alla nascita di questa poco nota raccolta museale.
Il secondo capitolo, Origine ed ubicazione della zecca di Salerno, contiene delle interessanti novità riguardo la storia della zecca salernitana in epoca medievale, soprattutto longobarda, che si focalizzano in particolare sul luogo dove sarebbe sorta la zecca delle monete.
Il terzo capitolo indaga invece la complessa storia monetaria che si registrò a Salerno tra la fine del Principato longobardo con Gisulfo II e l’annessione della città al Ducato di Puglia con l’avvento dei Normanni di Roberto il Guiscardo.
Il quarto capitolo ci riporta tra le monete della serie di Manso Vicedux, un argomento ancora spinoso e molto discusso.
Il quinto ed il sesto capitolo si occupano delle vicende storico-numismatiche che Salerno visse con la dominazione normanna e la creazione del Regno di Sicilia (1130), fino al tramonto e alla chiusura della zecca.
Chiude l’introduzione il settimo capitolo che offre uno spaccato generale sui tarì d’oro prodotti a Salerno"

Tratto da "Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo"



Indice:
Prefazione G. Florio 7
Presentazione Don L. Aversa 9
Introduzione 11
Capitolo I
Cenni storici riguardanti la raccolta numismatica del Museo Diocesano di Salerno 15
Capitolo II
Origine ed ubicazione della zecca di Salerno 19
Capitolo III
Gisulfo II (1052-1077) e Roberto il Guiscardo (1077-1085): la fine del Pricipato longobardo e l'ascesa dei normanni a Salerno 29
Capitolo IV
Ancora sulla serie a legenda MANSO VICE DVX 37
Capitolo V
Guglielmo Duca (1111-1127) e Ruggero II (1105-1154): il declino del Ducato e la nascita del Regno di Sicilia 51
Capitolo VI
Da Guglielmo I alla caduta della dinastia Altavilla (1154-1197) 55
Capitolo VII
La monetazione aurea: i tari longobardi e normanni della zecca di Salerno 61
Periodo lomgobardo 61
Periodo normanno 63
Catalogo 67
Tabelle 103
Tavole di concordanza 112
Bibliografia 123
Tavole fotografiche 137
Indici
Indice delle legende monetali 179
Indice dei nomi e dei luoghi e persone 182

 


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