Titolo: La descrizione di Pompei per Giuseppe Fiorelli.
Con la collaborazione di Mario Grimaldi.
Con una cronistoria per immagini e la lettera di Giuseppe Fiorelli alla Guardia Nazionale del distretto di Castellammare di Stabia.
Presentazione di Stefano De Caro e Pier Giovanni Guzzo.
Descrizione: Volume in 4° (cm 29,5 x 21); pp. 173; alcune illustrazioni in b/n.
Luogo, Editore, data: Napoli, Massa, 2001
Disponibilita': No
Giuseppe Fiorelli, nacque a Napoli nel 1823. Nella sua formazione passò dagli studi giuridici a quelli numismatici, sotto la guida del collezionista e mercante d'arte Benigno Tuzii. A seguito della pubblicazione del saggio "Osservazioni sopra talune monete rare di citta' greche", l'allora Soprintendente Francesco Maria Avellino gli fece ottenere la nomina a Socio Corrispondente dell'accademia Ercolanese nonché di Ispettore della Soprintendenza e del Museo.
Lo scoppio dei moti rivoluzionari del 1848 coinvolsero Fiorelli - acceso sostenitore delle nuove idee liberali - che organizzò la Guardia Nazionale tra i custodi di Pompei, venti uomini in tutto, riuscendo ad ottenere due cannoni. Tra il 1860 ed il 1864 stampò il primo volume della "Pompeianarum Antiquitatum Historia", la storia degli scavi di Pompei, la cui prima stesura, compilata durante la prigionia politica nelle carceri di S. Maria Apparente, era stata data alle fiamme dalla polizia borbonica. Con la costituzione del Regno d'Italia, gli fu affidata la direzione degli scavi di Pompei.
Furono, questi, anni di fervide ricerche. Fiorelli riprese la pubblicazione del Giornale degli Scavi, inventò il sistema dei calchi in gesso per ricostruire i corpi decomposti degli antichi abitanti e volle la realizzazione del plastico della citta' - ancor oggi conservato nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli - in base ad una nuova pianta, da lui fatta appositamente eseguire, con la citta' suddivisa in regiones (quartieri) ed insulae (isolati). Parallelamente Fiorelli lavorò per un maggiore rigore nella gestione e nel controllo dell'area archeologica.
Gli scavi vennero aperti al pubblico, fu istituito un biglietto d'ingresso e venne fondata una Scuola Archeologica di Pompei per la formazione dei futuri archeologi.
In questo contesto viene ad inserirsi la sua Descrizione di Pompei, pubblicata nel 1875, che costituisce la prima vera guida scientifica della citta'.
Egli vi lavorò instancabilmente per circa tre anni. Tenne molto a questa opera di divulgazione delle conoscenze scientifiche fra i visitatori: con essa si sarebbe compiuto per lui un atto politicamente dovuto per formare i nuovi cittadini dell'Italia Unita.
Il fatto sorprendente è che essa resti ancora oggi fondamentale per illustrare - con notizie ed osservazioni dirette - i piu' antichi scavi.
In sintesi, la modernita' del suo "progetto per Pompei" potrebbe essere cosi' riassunta: fornire tutti gli strumenti necessari per una maggiore conoscenza e garantire una migliore fruizione di questo incredibile patrimonio dell'umanita'.
Lo scoppio dei moti rivoluzionari del 1848 coinvolsero Fiorelli - acceso sostenitore delle nuove idee liberali - che organizzò la Guardia Nazionale tra i custodi di Pompei, venti uomini in tutto, riuscendo ad ottenere due cannoni. Tra il 1860 ed il 1864 stampò il primo volume della "Pompeianarum Antiquitatum Historia", la storia degli scavi di Pompei, la cui prima stesura, compilata durante la prigionia politica nelle carceri di S. Maria Apparente, era stata data alle fiamme dalla polizia borbonica. Con la costituzione del Regno d'Italia, gli fu affidata la direzione degli scavi di Pompei.
Furono, questi, anni di fervide ricerche. Fiorelli riprese la pubblicazione del Giornale degli Scavi, inventò il sistema dei calchi in gesso per ricostruire i corpi decomposti degli antichi abitanti e volle la realizzazione del plastico della citta' - ancor oggi conservato nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli - in base ad una nuova pianta, da lui fatta appositamente eseguire, con la citta' suddivisa in regiones (quartieri) ed insulae (isolati). Parallelamente Fiorelli lavorò per un maggiore rigore nella gestione e nel controllo dell'area archeologica.
Gli scavi vennero aperti al pubblico, fu istituito un biglietto d'ingresso e venne fondata una Scuola Archeologica di Pompei per la formazione dei futuri archeologi.
In questo contesto viene ad inserirsi la sua Descrizione di Pompei, pubblicata nel 1875, che costituisce la prima vera guida scientifica della citta'.
Egli vi lavorò instancabilmente per circa tre anni. Tenne molto a questa opera di divulgazione delle conoscenze scientifiche fra i visitatori: con essa si sarebbe compiuto per lui un atto politicamente dovuto per formare i nuovi cittadini dell'Italia Unita.
Il fatto sorprendente è che essa resti ancora oggi fondamentale per illustrare - con notizie ed osservazioni dirette - i piu' antichi scavi.
In sintesi, la modernita' del suo "progetto per Pompei" potrebbe essere cosi' riassunta: fornire tutti gli strumenti necessari per una maggiore conoscenza e garantire una migliore fruizione di questo incredibile patrimonio dell'umanita'.