Giovanni Lanfranco. La fuga da Troia Erich Schleier e giuseppe porzioCuratore: Giuseppe Porzio
Titolo: Giovanni Lanfranco. La fuga da Troia
Testo critico di Erich Schleier
Traduzione: Colum Fordham
Fptpgrafie: Fabio Speranza
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 28 x 18); 52 pagine; 20 illustrazioni, 10 a colori e 10 in b/n nel testo, 5 tavole a colori, di cui 4 a tutta pagina, fuori testo
Luogo, Editore, data: Napoli, Porcini, settembre 2013
ISBN: 9788890778964
Prezzo: Euro 20,00
Disponibilità: Limitata

 


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Questo prezioso contributo illumina il nostro disegno di appassionata e continua ricerca verso gli antichi maestri. La Fuga da Troia, firmata a lettere capitali dall'artista (evidentemente già consapevole delle proprie precoci e straordinarie doti), è un notevole dipinto giovanile di Giovanni Lanfranco, che uno studio approfondito e scrupoloso di Erich Schleier ha circostanziato e ulteriormente arricchito di fascino. L'opera, in collezione privata tedesca fino al 2005, imponente per dimensioni e interesse iconografico, è il primo grande quadro da stanza pervenutoci del pittore di Parma. La fonte carraccesca della composizione e dell'impianto scenico a metà tra Agostino e Annibale e la provenienza documentata dalla collezione del conte Orazio Scotti, marchese di Montalbo, fanno di quest'opera un cerchio perfetto di bellezza e autentica memoria storica del Seicento italiano. Ridare a essa un tempo e un luogo significa ridarle la vita.

This illuminating volume refìects our passionate and continued research on the work of old masters. The Flight from Troy, signed in capitai letters by the artist (clearly aware of his precocious and prodigious talent), is a remarkable early work by Giovanni Lanfranco, which has been further enriched by Erich Schleier's meticulous and detailed study. The painting, which was in a private German collection until 2005, is striking both in terrns of its size and iconography. It is the first large cabinet painting by the artist from Parma to come to light. The equally significant influence of both Agostino and Annibale Carracci on its composition and structure, as well as the recorded provenance from the collection of Count Orazio Scotti, Marchese of Montalbo, makes this work a "perfect circle", encapsulating the beauty and venerable tradition of Italian seventeenth century painting. Establishing the date and provenance of this painting means giving it a new lease of life.

 


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