Curatore:
Titolo: Artemisia
Sottotitolo:
Descrizione: Volume in formato 16° (cm 18,5 x 11); 271 pagine; piccole macchie e minimi segni di usura alla copertina; tagli e pagine lievemente ed uniformemente ingialliti; legatura salda
Luogo, Editore, data: Milano, Mondadori, dicembre 1974
Collana: Gli Oscar
ISBN:
Condizioni: ottime
Note: Prima edizione nella collana
Prezzo: Euro 8,50
Disponibilità: 1 esemplare
Dalla prefazione del poeta Attilio Bertolucci:
[...] Quel che per me è più affascinante, di Artemisia, è il peregrinare della pittrice per l'Italia, per l'Europa poi, nella ferma, assoluta, invincibile fedeltà alla vocazione per l'arte.
Una delle grandi strade del romanzo, dall'Odissea a Huck Finn, è quella dell'eroe itinerante. La Banti non se li è certo inventati, gli spostamenti e i viaggi della sua eroina, essi fanno parte della cronaca veridica d'una vita realmente vissuta. Ma che partito la scrittrice ha saputo trarre, da dati probabilmente minimi di documenti d'archivio, nel dare ritmo ai viaggi, verità alle ambientazioni, coerenza alla psicologia del personaggio a lei caro!
Che prima si sposta a Firenze per desiderio del babbo Orazio, il quale però l'abbandona subito per recarsi altrove: rimasta sola a Firenze, Artemisia se la cava facendosi apprezzare dall'establishment, divenendo in un certo senso donna di moda e riuscendo all'impresa di dipingere quella Giuditta che rimane il suo quadro più celebre. E forse emblematico: con quella celebrazione della donna forte e capace, di tanta evidenza plastica e coloristica e, perché no, ideologica [...]
Una delle grandi strade del romanzo, dall'Odissea a Huck Finn, è quella dell'eroe itinerante. La Banti non se li è certo inventati, gli spostamenti e i viaggi della sua eroina, essi fanno parte della cronaca veridica d'una vita realmente vissuta. Ma che partito la scrittrice ha saputo trarre, da dati probabilmente minimi di documenti d'archivio, nel dare ritmo ai viaggi, verità alle ambientazioni, coerenza alla psicologia del personaggio a lei caro!
Che prima si sposta a Firenze per desiderio del babbo Orazio, il quale però l'abbandona subito per recarsi altrove: rimasta sola a Firenze, Artemisia se la cava facendosi apprezzare dall'establishment, divenendo in un certo senso donna di moda e riuscendo all'impresa di dipingere quella Giuditta che rimane il suo quadro più celebre. E forse emblematico: con quella celebrazione della donna forte e capace, di tanta evidenza plastica e coloristica e, perché no, ideologica [...]