TROTULA - Paola PresciuttiniAutore: Paola Presciuttini
Titolo: Trotula
Romanzo
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 20 x 15); 416 pagine
Luogo, Editore, data: Bologna, Meridiano Zero, maggio 2013
Collana: I Paralleli
ISBN: 9788882372781
Prezzo: Euro 18,00
Disponibilità: In commercio

 


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Primi anni del secolo XI. Nel castello del nobile De Ruggiero l’infanzia di una fanciulla sta per essere interrotta dall’arrivo del precettore Gerardo, che si troverà a domare l’anima selvatica di una bambina vorace di matematica e filosofia quanto dei rimedi popolari. Al momento della morte per parto della madre si palesa la vocazione che dominerà la sua vita: Trotula vuole indagare le ragioni di quella morte.
La curiosità dettata da rabbia e dolore si trasforma in passione per la medicina, spingendola alle porte della celebre Scuola Medica Salernitana.

Sposatasi al medico Giovanni Plateario, dopo essersi dedicata alla crescita dei figli Trotula li affida alla fedele tata Iuzzella per concludere gli studi di Medicina. Ma, allontanatasi per lunghi mesi nel tentativo di arginare un focolaio di tisi nelle terre paterne, la donna ritrova un Giovanni sempre meno disposto ad accettare una moglie tanto indipendente. L’arrivo a Salerno di Gerardo, strappato da Trotula al suo anacoretismo, fa traboccare il vaso della gelosia maritale, spingendola ad abbandonare la famiglia. Non più figlia di un nobile, né moglie di un affermato medico, inizierà a offrire le sue cure a chiunque ne abbia bisogno, andando di casa in casa come una semplice levatrice.
Ma ben altro ha in serbo il destino per Trotula e, complici il dialogo ritrovato con Giovanni e la sacrilega offerta di un Gerardo in punto di morte, nuove fondamentali intuizioni porteranno Trotula alla scrittura di due trattati medici che daranno senso a tutto il suo coraggioso percorso. Un’opera che parla del parto, delle malattie delle donne, del piacere femminile, ma anche di dermatologia e cosmesi. In una Salerno medievale, in occasione del funerale di Trotula, tremila persone seguiranno il feretro di una donna né regina né santa, ma grande medico tra i medici.

“Tutti gli impedimenti, i divieti che mi erano stati imposti una volta finiti gli anni incantati dell’infanzia mi avevano spesso fatto rimpiangere di essere nata femmina. La guerra, i viaggi, gli abiti stessi mi davano la certezza
che essere maschio portasse molte più libertà. Anche i sapienti che studiavo erano tutti uomini, quasi che le donne nel passato non fossero esistite e, se mai avessero vissuto su questa terra, nessuna di loro era stata capace di pensare niente di tanto interessante da essere scritto per tramandarlo ai posteri. Dopo aver capito che da un corpo, del tutto identico al mio, era uscito quell’essere così perfetto, ogni rammarico era sparito.”

 


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