QUALE RISORGIMENTO? Riflessioni Meridionaliste - Valerio MinicilloAutore: Valerio Minicillo
Titolo: Quale Risorgimento?
Sottotitolo: Riflessioni Meridionaliste
Con interventi di Pino Aprile, Lino Patruno, Francesco D'Episcopio
Descrizione: Libro + cd musicale. Volume in formato 8° (cm 24 x 17); 128 pagine; 4 illustrazioni
Luogo, Editore, data: Fondi (LT), Caramanica, settembre 2013
ISBN: 9788874251353
Disponibilità: NO

 


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Prefazione: Perché Valerio Minicillo, giovane e di talento, spende le sue doti su musica “brigantesca” di un passato che sembrava perduto? La riconquista, da parte dei meridionali (e non solo), delle pagine nascoste della storia unitaria è stata accompagnata, e persino preceduta, da quella di un patrimonio culturale, specie musicale, che era finito alla deriva nella memoria dei vinti del Risorgimento. Il recupero di valori dimenticati ha trascinato con sé la voglia di sapere, approfondire. E oggi, al Sud (ma, ripeto: non solo) quest’ansia di capire e dire è ormai travolgente ; ha i suoi precursori, come Eugenio Bennato, i suoi aedi di riferimento, da Matteo Salvatore a Rosa Balistreri e a tanti altri, ma avanza su una base sempre più ampia di giovani che si àncorano a quei valori storici, musicali, identitari. Forse, oggi, l’offerta sembra persino più ampia di quanto il mercato assorba. Ma se pure fosse così, sarebbe solo un anticipo sui tempi, perché sempre più grande è la platea che quella musica vuole. Minicillo canta, con la passione di giovani, cose antiche che fanno male. Il canto è il modo che ha il dolore di cercare pace o chiedere conto.
Pino Aprile

Indice del volume:
Prefazione di PINO APRILE pag. 5

Una ballata per il Sud di LINO PATRUNO » 7

Premessa » 9

CAPITOLO PRIMO » 13

COSA PUÒ UNA CANZONE

CAPITOLO SECONDO » 19

PRINCIPALI AVVENIMENTI STORICI DEL REGNO DELLE DUE SICILIE

CAPITOLO TERZO » 55

L’ULTIMO RE

CAPITOLO QUARTO » 67

IL RISVEGLIO DELLA STORIA SEPOLTA

CAPITOLO QUINTO » 89

PERCHÉ SI FECERO GLI ITALIANI: L’IMPORTANZA DEL SENSO DI APPARTENENZA E DELLA DIFFAMAZIONE

CAPITOLO SESTO » 105

OPERE DELL’AUTORE PER IL REGNO DELLE DUE SICILIE

Per un Sud che si riconosca di FRANCESCO D’EPISCOPO » 113

Biografia » 117

Bibliografia » 121

Il disco è composta da 10 brani:
- Eredi dei briganti
- Angelina Romano
- Questione Meridionale
- Medley delle Due Sicilie
- Se te ne vai via
- Via del Campo
- Quanti ricordi ancora
- Se tornasse Ferdinando
- Suono di un’alba
- La storia nascosta.

1. EREDI DEI BRIGANTI: canzone scritta con riferimenti all’assedio di Gaeta, al banchiere Carlo Bombrini, alle pretese di risarcimento che volevano i Savoia al loro ritorno e, in generale, all’orgoglio di discendere dalla gente che fece grande il nostro attuale Sud Italia in un’epoca alla fine non così lontana;
2.ANGELINA ROMANO: una delle mie prime canzoni composte in chiave revisionista e, finora, una delle mie migliori composizioni in assoluto, per testo e melodia; il brano ricorda la vicenda della fucilazione di civili a Castellammare del Golfo ed omaggia tutti i civili rimasti uccisi in quella guerra (non dichiarata) di conquista;
3.QUESTIONE MERIDIONALE: la primissima canzone scritta in chiave revisionista, composta poco dopo aver saputo dalla bocca di Mons.Vincenzo Tavernese come stavano le cose una volta prima che si diventasse, con la forza, “italiani”. Canzone che ha aperto diversi convegni in tutto il Sud Italia e diventato un inno meridionalista, di cui sono orgogliosamente autore;
4.MEDLEY DELLE DUE SICILIE: brano strumentale ricco di riarrangiamenti e modifiche/variazioni melodiche delle prime tre canzoni revisioniste scritte (Questione Meridionale, Se tornasse Ferdinando, Angelina Romano): riarrangiamento creato usando stile di arrangiamento classico e un organico classico; la musica da camera che incontra la musica elettronica. Il pezzo dura quasi 8 minuti! ;
5.SE TE NE VAI VIA: ballata d’amore che non poteva mancare in quest’album, sospeso tra pop e jazz;
6.VIA DEL CAMPO: “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”: canzone scritta dal maestro De André e facente parte del disco Volume I del 1967: era impossibile, per me, non omaggiarlo in quest’album;
7.SE TORNASSE FERDINANDO: che dire di questa canzone: è venuta fuori da una delle più grandi ispirazioni mai avute finora, dal momento che sono rimasto molto colpito da questo sovrano, vero Padre della nostra Patria. Questa è una canzone che ha dato molto fastidio e ha fatto non poco clamore per il testo che chiama in causa uno dei grandi protagonisti della grande storia del nostro Regno, storia che si ha paura di ufficializzare e che, lo devo dire, è purtroppo biasimata anche da più di qualche meridionale stesso che continua a credere alle favole scritte dai vincitori della guerra non dichiarata dei “liberatori”;
9.SUONO DI UN’ALBA: brano suonato col sax, a metà tra il jazz e l’etno: un lavoro a cui sono molto affezionato e che ho interpretato col mio migliore amico di sempre, che non mi ha mai tradito, è sempre stato con me e che trasforma il mio fiato in suono: il sax!
10.LA STORIA NASCOSTA: canzone che chiude il disco. Anticipo una piccolissima parte del testo: “La storia nascosta così rivivrà e risorgerà la nostra bandiera…”.

A nessuno chiedo di condividere i testi delle mie canzoni, a nessuno chiedo di condividere il mio stile. Quest’album è per chi ama il mio modo di scrivere e, in generale, un certo modo di intendere e fare la musica. Solo per loro. Io che ci ho lavorato con tanto amore so che è un lavoro da non perdere, scritto e interpretato col cuore, perché scrivere non vuol dire fare lavori a tavolino, ma farli con ispirazione, e l’ispirazione nasce dal cuore.Anche il libro è una sorta di “medley”, si parla di tutto: musica, storia, analisi sociale del fenomeno meridionalista e poi chiudo con un capitolo interamente di poesie per la mia terra. Questa doppia opera non è solo una pubblicazione: è una parte di me stesso. Grazie a tutti.

Valerio Minicillo

 


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