Autore: Mario Avallone
Titolo: O.O. Onnivori Opportunisti
Sottotitolo: Trattatello di fisiognomica culinaria
Descrizione: Volume in formato 16° (cm 16,5 x 12); 96 pagine
Luogo, Editore, data: Napoli, Edizioni Scientifiche e Artistiche, ottobre 2012
Collana: L'Arte in Cucina, 1
ISBN: 9788895430492
Disponibilità: No
Non un semplice libro di ricette, quelle si, pure ci sono, quasi in appendice al libro, ma un libro dove l'autore/chef descrive le sensazioni che sono legate a quelle "invenzioni" e il suo stato d'animo nel "comunicare" con i "sarchiaponi" che hanno la ventura di fare quest'esperienza del gusto.
Nuove speranze, nuovi desideri, nuovi sogni. Volere, fare... Elogio del sarchiapone gastronomico...
Un O.O. è senza spigoli, tondo tondo, innocuo, “deficiente”: il deserto cresce, statue in bocca, cani di legno colorati, lampadari immaginifici. L’ignoranza assume caratteri di competenza.
Il sentire i gusti chiaramente è un esercizio fondamentale! Ogni scontro è la logica matematica di ogni confronto e la conferma di ogni incontro. Solo così raddrizziamo, e forse organizziamo, il destino e solo amandoci per quello che siamo sapremo apprezzare quello che abbiamo!
Mario Avallone. Autarchico. Autodidatta. Anarcoide. Sono le altre tre “A” di Mario Avallone, cuoco. “Che bella parola”, direbbe Totò, intuendo che quella commestibilissima U è avvolta da secoli di golose aspettative. Inventore della Stanza del Gusto, esperimento di cucina creativa in anticipo sui tempi. «Lavoravo in banca, smisi quando decisi di andare a vivere in campagna. Ma la voglia di cucinare nacque quando mi stancai di mangiare in giro. Sono un pigro che si è svegliato.» Un cuoco napoletano, si sente così.
«I privilegi di essere napoletani sono pochissimi. Paghiamo quasi la colpa di questo status, vivendo in pieno il nonsense che rappresenta...»
Nuove speranze, nuovi desideri, nuovi sogni. Volere, fare... Elogio del sarchiapone gastronomico...
Un O.O. è senza spigoli, tondo tondo, innocuo, “deficiente”: il deserto cresce, statue in bocca, cani di legno colorati, lampadari immaginifici. L’ignoranza assume caratteri di competenza.
Il sentire i gusti chiaramente è un esercizio fondamentale! Ogni scontro è la logica matematica di ogni confronto e la conferma di ogni incontro. Solo così raddrizziamo, e forse organizziamo, il destino e solo amandoci per quello che siamo sapremo apprezzare quello che abbiamo!
Mario Avallone. Autarchico. Autodidatta. Anarcoide. Sono le altre tre “A” di Mario Avallone, cuoco. “Che bella parola”, direbbe Totò, intuendo che quella commestibilissima U è avvolta da secoli di golose aspettative. Inventore della Stanza del Gusto, esperimento di cucina creativa in anticipo sui tempi. «Lavoravo in banca, smisi quando decisi di andare a vivere in campagna. Ma la voglia di cucinare nacque quando mi stancai di mangiare in giro. Sono un pigro che si è svegliato.» Un cuoco napoletano, si sente così.
«I privilegi di essere napoletani sono pochissimi. Paghiamo quasi la colpa di questo status, vivendo in pieno il nonsense che rappresenta...»