risorse umane e mezzogiorno lupo salvemini cagliotiAutori: Maurizio Lupo, Raffaella Salvemini, Daniela Luigia Caglioti
Titolo: Risorse umane e Mezzogiorno.
Sottotitolo: Istruzione, recupero e formazione tra '700 e '800.
A cura di Ilaria Zilli, introduzione di Vera Zamagni.
Descrizione: Volume in formato 8°; pagine XVI-184.
Luogo, Editore, Data: Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1999
Collana: Storia Economica del Mezzogiorno C.N.R. N. 11
ISBN: 8849500122
Prezzo: Euro 28,00
Disponibilità: In commercio

 


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L'Istituto di Storia Economica del Mezzogiorno del CNR (lsem) ha sviluppato a partire dal 1995 una serie di studi sulla formazione e sulla mobilità della risorsa umana all'interno del mercato del lavoro meridionale. Questo volume presenta i primi risultati di una ricerca più ampia volta a ricostruire, lungo l'arco di quasi due secoli (fine del '700- secondo dopoguerra), le scelte politiche e le effettive ricadute economiche e sociali degli interventi sia pubblici che privati nel settore dell'istruzione e della formazione professionale.

La constatazione dell'esistenza, a tutt'oggi, di una serie di ostacoli che inficia, nel Mezzogiorno, il normale funzionamento del circuito di produzione e trasmissione delle conoscenze e, più in generale, il corretto funzionamento del mercato del lavoro costituisce il filo rosso che unisce i contributi raccolti in questo volume.

Perchè esistono questi ostacoli? Quali le ragioni del diverso percorso di sviluppo del Mezzogiorno rispetto ad altre regioni italiane ed europee?

Sono queste alcune delle domande cui cercano di rispondere i tre saggi contenuti nel volume. Saggi che ci aiutano a comprendere meglio le peculiarità della società meridionale tra Sette e Ottocento e che mostrano come, nel corso del periodo in esame, si faccia strada, in diversi settori della società , l'idea che i costi sociali dell'ignoranza fossero diventati sempre più insostenibili. L'analisi sviluppata nei saggi di M. Lupo e di R. Salvemini evidenzia come la costruzione di un capillare sistema di istruzione primaria e il recupero alla vita civile e produttiva del vastissimo serbatoio di forza lavoro costituito dai poveri e dai marginali si trasformino gradualmente da ipotesi di governo dell'economia e della società meridionale in concreti interventi dei poteri pubblici. Il contributo di D.L. Caglioti, invece, sottolinea come la formazione sul campo, nel vivo delle attività economiche, e la necessità di più articolati e scientificamente fondati percorsi di acquisizione delle informazioni e introduzione dell'innovazione, in particolare nel settore manifatturiero, rimangano appannaggio di un'èlite imprenditoriale straniera che fatica a trasferire nel Mezzogiorno nuove e più moderne culture organizzative e produttive.

 


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