Autore: Giuseppe Misso
Titolo: Il chiarificatore
Descrizione: Volume in formato 8°; 370 pagine.
Luogo, Editore, data: Napoli, Le Parche Edizioni, 2016
Collana: Il Filo di Cloto
ISBN: 8899741018 9788899741013
Disponibilità: No
"La mia vicenda, per quel che può valere, è unica nel suo genere. E’ una storia che riguarda i misteri del nostro paese, con una Napoli caratterizzata dalle sue storture, con le gravi responsabilità della politica a tutti i livelli, con l’ignoranza atavica di un popolo prigioniero di se stesso, che crede di essere più furbo degli altri in un degrado inarrestabile, e una vendetta da portare a termine ad ogni costo
, per una storia d’amore finita tragicamente e un’altra che non si è mai interrotta del tutto e che riprende tra mille difficoltà, mentre il sangue bagna le strade della città.
Nel libro, intimo di rivisitazioni di tutto ciò che nella sua vita ha fatto e scelto, ci sono raccontati fatti tremendi, completamente inediti, sconosciuti al pubblico. Si parla di politici corrotti, inadempienze di qualche magistrato e di tanti altri che invece hanno saputo fare il loro mestiere. Infine la chiave di lettura circa la strage del “Rapido 904”, per il quale Misso è stato prima imputato, condannato all’ergastolo in primo grado, e poi assolto in via definitiva. Nel libro di Misso ci sono verità dimostrabili che non fanno paura e non fanno temere all’autore un eventuale giudizio, seppure cosciente che, in determinati casi, la verità va considerata come un reato, un atto di violenza.
Nel libro, intimo di rivisitazioni di tutto ciò che nella sua vita ha fatto e scelto, ci sono raccontati fatti tremendi, completamente inediti, sconosciuti al pubblico. Si parla di politici corrotti, inadempienze di qualche magistrato e di tanti altri che invece hanno saputo fare il loro mestiere. Infine la chiave di lettura circa la strage del “Rapido 904”, per il quale Misso è stato prima imputato, condannato all’ergastolo in primo grado, e poi assolto in via definitiva. Nel libro di Misso ci sono verità dimostrabili che non fanno paura e non fanno temere all’autore un eventuale giudizio, seppure cosciente che, in determinati casi, la verità va considerata come un reato, un atto di violenza.