brigantaggio ai piedi del terminio ottaviano de biaseAutore: Ottaviano De Biase
Titolo: Brigantaggio ai piedi del Terminio (1860 – 1893)
Descrizione: In 8°; 160 pagine; illustrazioni in b/n nel testo

Luogo, editore, data: Manocalzati (AV), pubblicazione a cura del Comune di Serino e della Comunità Montana Serinese-Solofrana, aprile 2006
Prezzo: Euro 15,00
Disponibilità: In commercio

 


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Il testo esamina la situazione del brigantaggio nell'avellinese, con riferimenti all'area salemitana e ad alcune zone del beneventano e del potentino. L'autore, forse, nasconde la segreta speranza di trovare legami con le idee dello scacciato Stato borbonico, o risvolti sociali in qualche modo giustificabili; sta di fatto che emergono delitti, offese e nefandezze di ogni genere.

D'altronde questo è quanto appare dai documenti ufficiali, nei quali tutti coloro che osavano opporsi alie leggi del nuovo stato piemontese erano nient'altro che briganti. Non è escluso nelle popolazioni coinvolte un diffuso atteggiamento di opposizione verso il nuovo stato sabaudo; né va ignorato il numero elevato di fiancheggiatori e spie tra pastori e contadini, ma più per favorire qualche loro parente stretto arruolato tra le bande, per paura o per avere qualche favore, piuttosto che per motivi più nobili quali la solidarietà o la condivisione di idee tese a migliorare in qualche modo il tessuto sociale, ovvero a favorire il ripristino del dominio borbonico. L'autore esamina le modalità di costituzione di queste bande di briganti: ne facevano parte anche i galeotti liberati dai piemontesi, i renitenti alia leva, ricercati e sbandati del disciolto esercito borbonico; a moiti di loro fu addirittura offerta la possibilita di passare nella Guardia Nazionale, "appositamente costituita per fronteggiare, combattere e sperare di sconfiggere il dilagare del banditismo locale."

 


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