Titolo: L'innovazione precaria.
Sottotitolo: Spazi, mercati e società nel Mezzogiorno tra Sette- e Ottocento.
Descrizione: Volume in formato 8°; pagine XII + 210.
Luogo, Editore, Data: Catanzaro, Meridiana Libri, 1995
ISBN: 9788886175098
Prezzo: Euro 18,10
Disponibilità: In commercio
Il Mezzogiorno raccontato nei saggi qui raccolti è un universo di contrasti, in cui aree escluse dagli impulsi dell'Europa dello sviluppo si affiancano ad altre a forte specializzazione produttiva ed estroversione mercantile. Un mondo segnato da gerarchie sociali e territoriali particolarmente nette, dove il nuovo irrompe attraverso lacerazioni malamente risarcite e assai deboli appaiono le forme e gli apparati della mediazione e della integrazione sociale
: una realtà spesso drammatica nelle sue miserie e disarmonie, ma non incapsulata nell'immobilismo secolare e nella ruralità senza spiragli descritta da molta letteratura meridionalistica.
Nelle ricerche di Biagio Salvemini questo contesto difficile diventa anzi un laboratorio per lo studio dei processi di innovazione sociale.Emergono in primo piano, da un lato, la struttura delle "convenienze", l'insieme dei vincoli di continuo ridefiniti dal mercato internazionale e dal confuso interventismo borbonico; dall'altro, i concreti attori sociali - mercanti, proprietari, speculatori, ma anche contadini e pescatori - che quei vincoli cercano di manipolare anche per soddisfare le nuove avidità diffuse. Dentro questa dialettica si configurano "isole di organizzazione" territoriale e sociale dotate di logiche stringenti, ma minate da una fondamentale precarietà: su di esse incombe un futuro inconoscibile e minaccioso, che finirà spesso per mandarle in frantumi.
Ma questi saggi vogliono anche essere altro: la testimonianza di una stagione non irrilevante nella storia della cultura meridionale. Scritti negli anni ottanta, a ridosso della fondazione dell'Istituto meridionale di storia e scienze sociali, essi hanno un forte carattere assertivo, propositivo, programmatico. Guardati dalla congiuntura dell'oggi, essi suggeriscono un clima culturale e civile per molti versi inattuale; ma l'agenda qui disegnata per la storiografia sul Mezzogiorno sembra ben lungi dall'essere esaurita.