i_borboni_di_napoli_giuseppe_coniglioAutore: Giuseppe Coniglio
Titolo: I Borboni di Napoli
Descrizione: Volume rilegato in tela, con titoli e fregi in oro sul piatto anteriore e sul dorso, con sovraccoperta,  in formato 8° (cm 23 x 16); 478 pagine; 24 pagine di illustrazioni in b/n fuori testo
Luogo, Editore, data: Milano, dall'Oglio, 1981
Collana: Grandi Famiglie
Disponibilità: No

 


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Dalla quarta di copertina:
I Borboni di Napoli hanno regnato nell'talia meridionale e nella Sicilia per poco più di un secolo, dal 1734 al 1860. Non è facile esprimere un giudizio preciso su questo periodo in cui sprazzi di luce appaiono tra una densa caligine. Se ci si limita al lato appariscente, erezione di monumenti, iniziative volte a promuovere lo sviluppo di arti minori come la fabbricazione di porcellane oppure alla suggestione che promana da alcune figure particolari, come Giannone, Genovesi, Filangieri, si deve ritenere che si trattò per il paese di un periodo particolarmente favorevole.

Così, se ci si ferma alla cronaca degli avvenimenti e ai diversi trattati di commercio stipulati in vari tempi, specie durante i regni di Carlo e Ferdinando II, si può pensare ad un notevole sviluppo dei traffici con effetti benefici per le popolazioni.

Sono gli elementi presi in considerazione da quanti tendono a valorizzare l'opera di questi sovrani. Non si può però condividere tale orientamento se si esamina la situazione generale del paese, che appare ancora stretto tra le spire di un opprimente feudalesimo, per nulla scalfito dagli atteggiamenti di indipendenza dei Borboni di fronte alla Chiesa.

Né vi fu alcun punto di contatto tra il progresso che si manifestava in altre regioni d'Italia con quanto avveniva nel regno di Napoli e Sicilia, ove il tempo pareva essersi fermato.

I Borboni di Napoli dunque furono sovrani modesti ed ebbero in genere collaboratori ugualmente modesti e legati al passato. Ma bisogna tener presente che essi vennero a regnare in un paese ove tutto era immoto da secoli e qualsiasi iniziativa, anche la più semplice, veniva a cozzare contro ostacoli e prerogative, che non era facile abbattere o comunque sminuire.

 


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