Autore: Domenico Pietromasi
Titolo: Alla Riconquista del Regno.
Sottotitolo: La marcia del Cardinale Ruffo dalle Calabrie a Napoli
Introduzione di S. Vitale.
Luogo, Editore, Data: Napoli, Editoriale Il Giglio, 1999
Disponibilità: No
Titolo: Alla Riconquista del Regno.
Sottotitolo: La marcia del Cardinale Ruffo dalle Calabrie a Napoli
Introduzione di S. Vitale.
Luogo, Editore, Data: Napoli, Editoriale Il Giglio, 1999
Disponibilità: No
Una delle più fedeli cronache della spedizione intrapresa nel 1799 dal Cardinale Fabrizio Ruffo per riconquistare il Regno delle Due Sicilie, liberandolo dall’occupazione francese che aveva consentito ai giacobini napoletani di proclamare la repubblica.
La cronaca della spedizione del Cardinale Ruffo, scritta da un testimone oculare, Domenico Petromasi, fu pubblicata per la prima volta nel 1801 ed è una delle poche opere che videro la luce all’epoca dei fatti. Dopo quella data, infatti, per i condizionamenti di alcuni governi liberali europei e per la volontà di pacificazione del re Ferdinando IV, non fu più consentita la stampa di opere sull’impresa.
I rivoluzionari, viceversa, inondarono l’Europa di opere propagandistiche degli eventi del 1799, i cui echi giungono fino ai giorni nostri. La dettagliata cronaca di Petromasi è un importante contributo alla conoscenza degli eventi reali.
Il contesto storico
Il 1799 segnò l’epilogo di un lungo periodo di invasioni che avevano interessato l’intera penisola italiana. Le truppe rivoluzionarie napoleoniche avevano aggredito, derubato, travolto e ovunque avevano proclamato repubbliche con l’appoggio di esigue minoranze di giacobini locali. Le popolazioni, invece, aveva dato vita ad insorgenze controrivoluzionarie in Lombardia, nel Veneto, nelle Marche, in Piemonte, non riuscendo però a liberarsi.
Il 22 gennaio 1799, le truppe d’invasione francesi, guidate dal generale Championnet, entrarono a Napoli, ancora una volta aiutati ed accolti dai pochi giacobini napoletani. La repubblica fu soltanto un governo-fantoccio retto dalle armi straniere. Il re Ferdinando IV di Borbone, che si era rifugiato a Palermo, nominò il Cardinale Fabrizio Ruffo Vicario generale e lo incaricò della riconquista del Regno. Sbarcato a Punta del Pezzo, in Calabria, con soli quattro uomini, il Cardinale Ruffo arruolò in poche settimane migliaia di volontari, costituì l’Armata Cristiana e Reale e cominciò la marcia vittoriosa verso Napoli. In quattro mesi sbaragliò francesi e giacobini ed entrò nella capitale il 13 giugno, festa di Sant’Antonio, al quale i combattenti controrivoluzionari e il popolo napoletano avevano affidato le proprie sorti, in seguito al verificarsi del miracolo dello scioglimento del sangue di San Gennaro durante la visita al Duomo di Napoli del generale Championnet.
L’autore
Domenico Leopoldo Petromasi era nato ad Augusta (Siracusa), da una nobile famiglia. Si unì al Cardinale Ruffo a Messina, dove questi stava organizzando la spedizione. Fu nominato Commissario di guerra dell’Armata cristiana e reale e si occupò della logistica. In realtà, precedendo le truppe e organizzandone l’arrivo nei paesi da riconquistare, svolgeva compiti che oggi definiremmo di intelligence. Al termine della vittoriosa impresa, gli fu concesso il grado di Tenente Colonnello per la preziosa opera svolta
La cronaca della spedizione del Cardinale Ruffo, scritta da un testimone oculare, Domenico Petromasi, fu pubblicata per la prima volta nel 1801 ed è una delle poche opere che videro la luce all’epoca dei fatti. Dopo quella data, infatti, per i condizionamenti di alcuni governi liberali europei e per la volontà di pacificazione del re Ferdinando IV, non fu più consentita la stampa di opere sull’impresa.
I rivoluzionari, viceversa, inondarono l’Europa di opere propagandistiche degli eventi del 1799, i cui echi giungono fino ai giorni nostri. La dettagliata cronaca di Petromasi è un importante contributo alla conoscenza degli eventi reali.
Il contesto storico
Il 1799 segnò l’epilogo di un lungo periodo di invasioni che avevano interessato l’intera penisola italiana. Le truppe rivoluzionarie napoleoniche avevano aggredito, derubato, travolto e ovunque avevano proclamato repubbliche con l’appoggio di esigue minoranze di giacobini locali. Le popolazioni, invece, aveva dato vita ad insorgenze controrivoluzionarie in Lombardia, nel Veneto, nelle Marche, in Piemonte, non riuscendo però a liberarsi.
Il 22 gennaio 1799, le truppe d’invasione francesi, guidate dal generale Championnet, entrarono a Napoli, ancora una volta aiutati ed accolti dai pochi giacobini napoletani. La repubblica fu soltanto un governo-fantoccio retto dalle armi straniere. Il re Ferdinando IV di Borbone, che si era rifugiato a Palermo, nominò il Cardinale Fabrizio Ruffo Vicario generale e lo incaricò della riconquista del Regno. Sbarcato a Punta del Pezzo, in Calabria, con soli quattro uomini, il Cardinale Ruffo arruolò in poche settimane migliaia di volontari, costituì l’Armata Cristiana e Reale e cominciò la marcia vittoriosa verso Napoli. In quattro mesi sbaragliò francesi e giacobini ed entrò nella capitale il 13 giugno, festa di Sant’Antonio, al quale i combattenti controrivoluzionari e il popolo napoletano avevano affidato le proprie sorti, in seguito al verificarsi del miracolo dello scioglimento del sangue di San Gennaro durante la visita al Duomo di Napoli del generale Championnet.
L’autore
Domenico Leopoldo Petromasi era nato ad Augusta (Siracusa), da una nobile famiglia. Si unì al Cardinale Ruffo a Messina, dove questi stava organizzando la spedizione. Fu nominato Commissario di guerra dell’Armata cristiana e reale e si occupò della logistica. In realtà, precedendo le truppe e organizzandone l’arrivo nei paesi da riconquistare, svolgeva compiti che oggi definiremmo di intelligence. Al termine della vittoriosa impresa, gli fu concesso il grado di Tenente Colonnello per la preziosa opera svolta