AL SERVIZIO DELLA CAPITALE E DELLA CORTE. La marineria napoletana nel Settecento - Biagio Passaro, Maria Sirago, Pasquale Bruno TrizioCuratori: Biagio Passaro, Maria Sirago, Pasquale Bruno Trizio
Titolo: Al servizio della Capitale e della Corte
Sottotitolo: La marineria napoletana nel Settecento
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 24 x 17); XVI + 152 pagine; alcune illustrazioni in b/n nel testo
Luogo, Editore, data: Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2019
Collana: La memoria narrata. Sezione memorie e storia, 10
ISBN: 9788849538298
Prezzo: Euro 18,00
Disponibilità: In commercio

 


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Il mare non bagna Napoli? Un'immagine letteraria divenuta motivo ricorrente e a volte fuorviante. Invece è certo che «il mare bagna» il golfo di Napoli, le sue coste e le sue isole, da cui negli ultimi secoli sono nati gruppi armatoriali di dimensione nazionale e internazionale. Le ricerche presentate in questo volume contribuiscono a mettere in luce che le professionalità e l'imprenditorialità marinare dell'area napoletana e dintorni hanno le loro radici nel Settecento, grazie al risveglio civile ed economico e alle riforme promosse da Carlo di Borbone.

Già in età vicereale i velieri costruiti sulle spiagge di Procida e della Penisola sorrentina collegavano i porti pugliesi con Napoli, per assicurare i rifornimenti annonari a una città che nel Mediterraneo per popolazione era seconda solo a Istanbul.

I mutati equilibri politici nel Mare nostrum e il riordino legislativo del comparto marittimo, avviato dalla monarchia borbonica, permisero al regno di affrancarsi dal naviglio straniero nel commercio marittimo interno e consentirono ai più intraprendenti equipaggi napoletani di inserirsi su tutte le rotte mediterranee, per esportare i prodotti agricoli delle province meridionali, e di inoltrarsi oltre Gibilterra verso i porti del Nord Europa e verso le Antille.

Il ritorno di Napoli al ruolo di capitale e la presenza di corte e governo contribuirono in maniera determinante allo sviluppo delle imprese armatoriali dei centri marinari del Golfo, ai cui equipaggi furono affidati tutti i trasporti per la regia Corte, il sovrano e la sua famiglia. Ciò non sarebbe stato possibile se non vi fosse stata una città come Napoli: antica sede universitaria, ai cui stimoli culturali si dovettero i progressi conseguiti nell'istruzione nautica, e da sempre sede di una rete di agenzie commerciali — napoletane e straniere — in grado di collocare merci e noli sul mercanto internazionale.

 


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