napoli citta portuale e mercantile teresa collettaAutore: Teresa Colletta
Titolo: Napoli città portuale e mercantile.
Sottotitolo: La città bassa, il porto ed il mercato dall’VIII al XVII secolo
Descrizione: Volume in formato cm 52 x 48; 479 pagine; 80 foto a colori, 272 immagini in bianco e nere e VI Tavole fuori testo di grandi dimensioni
Luogo, Editore, data: Roma, Edizioni Kappa, 2006
Collana: 
ISBN: 9788878907386
Disponibilità: No

 


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Napoli, la più estesa e conservata città storica del Mediterraneo, presenta ancora l’impianto della sua origine greca ed i tempi e le forme della sua millenaria costruzione, ma ha perduto tutta la fascia lungo il fronte a mare della città medievale con i luoghi dello scambio. Nei sei capitoli, il volume “Napoli città portuale e mercantile” descrive in modo sistematico e cronologico l’origine e la formazione della nuova città lungo la costa, “al di sotto” del centro di più antica origine sugli alti costoni tufacei riparato dalla murazione tardo antica, ad iniziare dai secoli altomedievali.
Con una “ricerca paziente” viene analizzata la lunga vicenda della formazione della città bassa dall’età ducale al periodo angioino-aragonese e la diversa organizzazione dello spazio urbano a confronto con la città greco-romana fino alle sue trasformazioni durante il viceregno spagnolo, seguendo il metodo dell’indagine storico-urbanistica basata sulle fonti di archivio, italiane ed europee, e sulla iconografia e cartografia storico-documentaria.

Il volume non cerca di svelare le bellezze architettoniche tuttora presenti in questa parte di città, ma centra l’attenzione sulla continua trasformazione del bacino portuale e del litorale, e delle infrastrutture connesse di mare e di terra per la navigazione e la cantieristica (Arsenali, Moli, Darsene, etc.), così come sulle modificazioni degli spazi destinati allo scambio ed ai traffici in relazione alle successive fasi di crescita della città bassa; da cui conseguono i successivi ampliamenti della cinta muraria marittima tra X e XVI secolo verso la riva sud- orientale.

Particolare attenzione è rivolta al momento del decentramento ad oriente fuori le mura altomedievali del Mercato pubblico, alla fine del Duecento, e alla nascita del grande invaso libero del Foro Magno - la futura piazza mercato - chiuso tra proprietà monastiche ed ospedaliere di nuova fondazione.
Con il nuovo mercato si attua la localizzazione nella fascia costiera sia delle principali strutture mercantili pubbliche (Dogane, Logge, Fondaci, Osterie, Banchi, Portici ed Archi), sia delle colonie forestiere e straniere, con la conseguente particolare strutturazione viaria mercantile organizzatasi in funzione delle attività portuali e delle esigenze mercantili marittime. Si realizza così, già alla metà del Trecento, un fronte a mare di più di 2 chilometri di lunghezza, dalla reggia turrita di Castelnuovo al castello-forte del Carmine, parte integrante ed integrata del meccanismo portuale e del cospicuo volume di traffici, così Napoli si definisce come a città portuale e mercantile.

Centro della trattazione è la ricostruzione, tramite planimetrie restitutive, delle fasi di accrescimento della particolare struttura urbanistica di questa larga fascia marittima della città di Napoli nel continuo avanzamento della linea di costa. Area urbana fortemente degradatasi nei due secoli di viceregno spagnolo ed alterata con la separazione dal mare in seguito ai grandi interventi viarii borbonici costieri fino alla sua completa demolizione , come “quartieri bassi”, con gli interventi del “Risanamento” ed il tracciamento del “Rettifilo” alla fine dell’Ottocento; momento assente dal periodo storico trattato nel testo.

L’intento dello studio è di mettere in rilievo lo stretto rapporto esistente nella capitale del regno meridionale tra le attività legate al porto ed il contesto urbano durante l’Alto Medioevo e l’Età moderna e insieme come la metropoli medievale napoletana sia stata una città portuale e mercantile una città-porto - di rilevanza urbana pari ad altre città portuali italiane ed europee (Amalfi, Genova, Pisa, Marsiglia, Siviglia, Barcellona). Città con le quali nel volume si istituisce un confronto con Napoli fino ad oggi mai affrontato nel dettaglio delle diverse situazioni urbane e dei fronte a mare.

 


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