Curatore: Luigi Maglio
Titolo: Il castello del Carmine tra storia e trasformazioni urbane di Piazza Mercato
Con i contributi di Claudia Rusciano, Luigi Maglio, Pasquale Rossi, Flavia Luise, Francesca Amirante, Massimo Visone
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 24 x 17); 65 pagine; 56 illustrazioni, prevalentemente a colori
Luogo, Editore, data: Napoli, Istituto Italiano Castelli. Sezione Campania, 2012
Collana: Quaderni dell'Architettura fortificata in Campania dell'Istituto Italiano Castelli. Sezione Campania. N. 5/2012
ISBN: 8874316150, 9788874316151
Prezzo: Euro 10,00
Disponibilità: In commercio
PREFAZIONE
Ci sono luoghi della memoria che restano nell'immaginario collettivo. È il periodo passato sui banchi di scuola dove si impara a conoscere quanto sia impegnativo condividere spazio e tempo con i nuovi compagni di viaggio, faticoso osservare, scomporre e ricomporre tutto ciò che si incontra nella vita. È intimo e collettivo il rapporto di ciascuno di noi con la scuola, fondamentale quello della scuola con il proprio territorio. La scuola vive grazie al proprio territorio e il territorio può nutrire la scuola con le sue radici che per una comunità rappresentano sopravvivenza e sviluppo. Non sempre la scuola è vista come una risorsa della e dalla comunità in cui opera e non sempre la scuola vede il territorio nel quale è inserita come una comunità a cui appartiene e alla cui crescita deve contribuire. Le relazioni fra la scuola e il suo territorio spesso sono carenti e povere, come lo sono molte volte le relazioni con le famiglie. Uscire da questo isolamento, aprirsi al territorio, promuoversi come un interlocutore attivo della comunità cui appartiene è il compito che il nostro istituto si è posto in questi anni. Aprirsi allo scambio è certamente far entrare il territorio nella scuola ma anche fare in modo che il territorio consideri la scuola come un proprio patrimonio da preservare, difendere, far crescere. E la scuola, per farsi promotrice di un nuovo rapporto di reciprocità con il territorio, non deve aspettare che questo ne faccia specifica richiesta o ne ricerchi la collaborazione: non è sufficiente "aprirsi" e restare in attesa degli sviluppi. Deve entrare nel territorio e con una tensione nuova e positiva, cercare attivamente un rapporto con le famiglie, gli enti locali, le istituzioni scientifiche, gli istituti di ricerca, il mondo produttivo, la "sua" storia.
Piazza Mercato, l'antico Foro Magno, è un sito ricco di testimonianze, luogo privilegiato per ripercorrere alcuni degli eventi storici che hanno coinvolto le grandi famiglie regnanti europee. Col tempo oblio, abbandono e scelte urbanistiche sbagliate hanno reso poco leggibili siti e spazi affievolendo o cancellando nella memoria collettiva un pezzo delle radici. Il nostro Istituto ha pianificato nel proprio Progetto educativo un'attività, che ha denominato rimuovere il rimosso, per riappropri arsi dei luoghi e delle vicende che in quei luoghi si sono svolte e che rischiano con la forza distruttrice dell'ignoranza di dissolversi. Nel 2003 ci siamo fatti promotori, con altri soggetti del territorio, della realizzazione, tramite l'Accademia delle Belle Arti di Napoli, di una copia dall'originale dell'erma di Donna Marianna detta anche "a cap e napule", ubicata in modo anonimo sulle scale di palazzo S. Giacomo per riportarla nel quartiere dove era prima dei lavori del Risanamento. E così Il 24 giugno 2003 abbiamo riportato la copia di Donna Marianna nello spazio prospiciente la Chiesa di S. Giovanni a mare, da dove, come una volta, veglia su tutti e ricorda che ogni città ha un mito ispiratore che custodisce i desideri e le speranze dei suoi abitanti.
La presente pubblicazione, inserita nella serie dei Quaderni dell'Architettura fortificata in Campania dell'Istituto Italiano Castelli, è uno dei prodotti del progetto "II Castello del Carmine torna" nato da un protocollo d'intesa tra la Facoltà di Architettura dell'Università Federico II, l'Istituto Italiano Castelli e l'Istituto Comprensivo "Campo del Moricino". I notevoli e interessanti contributi scientifici, a cui va un ringraziamento non formale, hanno consentito di raccogliere, in un'unica opera, la storia del Castello e del contesto urbano specchio dei tempi e degli uomini che hanno regnato offrendo una lettura pregevole e affascinante dello scorrere del tempo in questo angolo di città. Accanto a questa pubblicazione è stata realizzata una ricostruzione virtuale del Castello che ha consentito di visualizzare ingombri, volumetrie e confini murari di una struttura che oggi possiamo solo immaginare. Il Progetto prevede anche la costruzione della stanza del Vado con un plastico che possa consentire una ulteriore analisi della struttura del castello ma le difficoltà a reperire risorse economiche non lo hanno ancora consentito.
La città, adagiata tra la collina di San Martino e il mare era un luogo, cinto da mura, in cui avveniva la convivenza degli abitanti sotto le medesime regole. Essa ad occidente si è successivamente espansa oltre le mura e nell'espandersi le ha in parte abbattute e in parte inglobate in strutture abitative che hanno trasformato progressivamente questa parte del centro storico in aggregato urbano fortemente degradato. Non c'è sviluppo senza ristrutturazione e/o riqualificazione del tessuto urbano. Chi deve decidere del restauro urbano e territoriale, non può limitarsi a risanare monumenti, orfani del contesto e intesi come reliquie, come è successo pochi anni fa per le fontane del Securo o per la Chiesa di S. Croce al Mercato. Deve intenderlo quale restituzione di una nuova identità dove il rispetto per la vocazione del territorio, il miglioramento della qualità della vita e dell'educazione, una cultura che sappia riflettersi e svilupparsi nelle interazioni della vita quotidiana ci restituiscano un angolo di città moderna che deve necessariamente derivare dal confronto tra passato e presente.
Prefazione a cura del professore Carmine Negro, dirigente scolastico Istituto Comprensivo "Campo del Moricino"