Autore: Francesca Capano
Titolo: Caserta
Sottotitolo: La città dei Borbone oltre la reggia (1750-1860)
Descrizione: Volume in formato 4° (cm 29,7 x 21); 188 pagine; 16 illustrazioni a colori e 79 in b/n
Luogo, Editore, data: Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, giugno 2012
Collana: Polis
ISBN: 9788849521986
Prezzo: Euro 26,00
Disponibilità: In commercio
Caserta è da sempre nota per gli interventi dei Borbone, ma solo per quelli aulici e, in particolare, per la fase di trasformazione lunga circa trent’anni a partire dal 1750, anno in cui Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia decisero di trasferire la corte a Caserta. Se note sono le vicende del palazzo e del parco casertano o quelle relative ai quartieri di San Leucio, iniziati dalla fine degli anni ’70 del Settecento per volontà di Ferdinando IV, molte furono le trasformazioni che subì Caserta proprio dalla metà del secolo per rendere la cittadina idonea ad accogliere la corte. Il presente saggio è imperniato sul lavoro dell’autrice che ha origine dal dottorato di ricerca Caserta oltre la reggia.
Trasformazioni del territorio e presenze architettoniche in età vanvitelliana (1752_1806) per poi contestualizzare gli interventi borbonici settecenteschi con quanto c’era prima dell’arrivo di Carlo di Borbone e quanto si continuerà con la seconda restaurazione. Emerge così un quadro nuovo, che dà il giusto peso alla corte degli Aquaviva, feudatari dello Stato di Caserta tra il XVI e il XVII secolo, e ricolloca giustamente dal punto di vista storiografico gli interventi di Carlo di Borbone, continuati dal figlio Ferdinando IV, per leggere sotto una nuova luce le trasformazioni della città ottocentesca legate alla figura di Ferdinando II.
La ricerca archivistica è la base fondante del presente volume, che utilizza con grande attenzione la consistente documentazione di scritture e iconografie conservate, tra le altre sedi, presso l’Archivio Storico della Reggia di Caserta. Il saggio pone particolare attenzione all’analisi dei processi di crescita urbana di Caserta, evidenziando per la prima volta le ‘altre’ emergenze architettoniche: ‘altre’ perché il termine di paragone rimane Vanvitelli con la sua reggia e il suo parco. L’incombenza del complesso reale sulla città non fu solo fisica, come si evince dall’iconografia, che per Caserta nasce proprio negli anni ’80 del Settecento.
La suggestione che il palazzo e il parco ebbero sui contemporanei fu incisiva ed ha catalizzato per circa due secoli gran parte dell’attenzione degli storici dell’arte. Ricollocare l’ultima residenza dei Borbone all’interno del più vasto ambito degli interventi casertani ci consente di disegnare una mappa che pone in relazione le puntuali trasformazioni settecentesche con l’architettura a scala urbana che fu tipica del XIX secolo. Emergono così architetture in parte trascurate, che necessitano ormai di una giusta riqualificazione, affinché Caserta possa finalmente emanciparsi dal ruolo esclusivo di città della reggia a quello di metropoli borghese e contemporanea.