capodimonte materdei vomeroAutorI: Fabio Mangone, Gemma Belli
Titolo: Capodimonte, Materdei, Vomero
Sottotitolo: Idee e progetti urbanistici per la Napoli collinare 1860-1936
Descrizione: Volume oblungo (cm. 22,5 x 23,5) su carta patinata di 146 pagine con 88 rare illustrazioni e tavole, in bicromia, di progetti, planimetrie, vedute prospettiche ecc.
Luogo, Editore, data: Napoli, Grimaldi & C., 2012
ISBN: 9788889879924
Prezzo: Euro 30,00
Disponibilità: In commercio

 


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Elemento conclusivo della collana dedicata ai progetti non realizzati e alle utopie per Napoli, questo volume tratta specificamente delle zone collinari, dal Vomero all’Arenella a Materdei, dai Ponti Rossi a Capodimonte. Nello sviluppo post-unitario si impose la riflessione sulle amene località collinari che per un verso avevano segnato un limite naturale all’espansione della città, e per l’altro si presentavano – soprattutto dopo il colera del 1884 – come luoghi particolarmente adatti a risolvere i problemi di sovraffollamento e di insalubruità dell’abitato della “vecchia Napoli”.

Plurime ipotesi si alternano e si confrontano per questi siti: località per la villeggiatura, quartieri borghesi, rioni popolari, in una riflessione sempre attenta alla forma urbis e alla valorizzazione del panorama. Quello che rende del tutto particolari le proposte urbanistiche per queste aree è la centralità del problema della risalita: condizione imprescindibile per inglobare nel sistema urbano questi siti non è soltanto il tracciamento di strade ma anche e soprattutto la realizzazione di adeguati impianti per superare i dislivelli: ascensori, funicolari, “aerovie”, in cui non di rado la suggestione tecnologica si coniuga alla valorizzazione delle vedute panoramiche.

La disamina critica dei tanti opuscoletti generosamente offerti da una classe professionale competente e aggiornata, preoccupata di modernizzare Napoli senza farle perdere la sua rinomata bellezza, mette in luce il perdurante livello raffinatamente europeo che Napoli continua ad avere per circa mezzo secolo dopo l’Unità. Nell’offrire soltanto una rigorosa ricostruzione storica dei progetti e dei piani, il volume si rivela un utilissimo strumento per riflettere su alcuni nodi urbanistici ancora insoluti.

 


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