Titolo: Karl Julius Beloch da Sorrento nell'antichità alla Campania
Atti del convegno storiografico in memoria di Claudio Ferone. Piano di Sorrento, 28 marzo 2009
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 24 x 17); 416 pagine; numerose illustrazioni in b/n e 16 tavole a colori
Luogo, Editore, data: Parma, MUP, 2011
Collana: Oebalus. Quaderni. N. 3
ISBN: 9788866870029
Prezzo: Euro 75,00
Disponibilità: In commercio
Negli stessi anni, sempre in Penisola Sorrentina, il Beloch scrisse anche il celeberrimo «Campanien», un libro che a lungo è stato il punto di riferimento per tutti gli studiosi della Campania antica. Le relazioni pubblicate in questi Atti, oltre ad analizzare alcuni aspetti dell’attività storiografica del giovane Beloch, offrono un utile riesame delle acquisizioni scientifiche dello storico tedesco alla luce delle più recenti acquisizioni della ricerca storico-archeologica.
Indice del volume:
Leandro Polverini, Giulio Beloch nella storia della storiografia - Angelo Russi, Julius Beloch e Bella Bailey. Appunti dal carteggio inedito (1873-1877, 1883) - Alfredina Storchi Marino, A proposito di «Der Italische Bund» - Gianluca Tagliamonte, Le magistrature italiche nell’opera di Beloch e negli studi successivi - Giuseppe Galasso, Beloch: «Campanien» - Maurizio Bugno, Neapolis e Pithecusa: un percorso storiografico dal «Campanien» di Karl Julius Beloch alle più recenti acquisizioni - Eduardo Federico, Dalle antichità neglette alle antichità nostrane. Capri antica prima e dopo il «Campanien» - Giuseppe Camodeca, Puteoli e Cuma in epoca romana nel «Campanien» di Beloch - Luca Cerchiai, Ripartendo da Beloch: brevi considerazioni sul popolamento di Nuceria e della Valle del Sarno - Mario Russo, La penisola sorrentina da ‘Surrentum im Alterthum’ a oggi - Michael H. Crawford, From Campania to Lucania - Amedeo Rossi, Ritornando su K.J. Beloch: riflessioni topografiche su Suessula e il suo teritorio - Felice Senatore, La cosiddetta ‘lega campana’. Karl Julius Beloch e la ‘nascita storiografica’ di un Gauverband - Appendice: Claudio Ferone, Beloch e l’antiquaria napoletana.