il_sacro_regio_consiglioAutore: Marco Crisconio
Titolo: Il Sacro Regio Consiglio del Regno delle Due Sicilie
Sottotitolo: Il possesso dei Regi Consiglieri dall'anno 1738 all'anno 1808
Descrizione: Volume in formato 8° (cm 21 x 15); 38 pagine
Estratto dalla Rivista Araldica, anni 2004 - 2005. Stampato in proprio nel mese di maggio 2012
Prezzo: Euro 10,00
Disponibilità: In commercio

 


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Dall'introduzione:
"Se non erro, sulle pagine della nostra Rivista solo di sfuggita, anche se spesso, ci si è imbattuti nel Supremo Tribunale del regno napoletano. Col desiderio di approfondirne la conoscenza e di parteciparla quindi ai lettori interessati, mi sono avvalso del Notiziario ragionato del Sacro Regio Consiglio e Real Camera di S. Chiara dell'anno 18022 e di un prezioso e inesplorato fascio', entrambi conservati presso l'Archivio di Stato di Napoli, fascio riportante le nomine dei Regi Consiglieri dall'anno 1738 fino allo anno 1808.
Da queste fonti archivistiche emerge chiaramente la rilevanza storico-nobiliare di quanto vi è descritto. Basta ricordare che alla luce degli Statuti dell'Ordine di Malta del '700 erano considerati titoli primordiali di nobiltà generosa le cariche togate perpetue dei supremi Tribunali. Nel merito il Rogadeo puntualizza che "la onoranza semplice di una carica, senza l'effettivo esercizio (di qualunque specie: militare, politica, togata) non è da ascriversi nel novero delle cariche di dignità, costituenti valido principio di nobiltà generosa". Nel seguito della trattazione la trascrizione pressoché integrale dei principali brani del "Notiziario" precede quella necessariamente in transunto delle nomine.

La particolarità di queste è che, ogni tanto, vi è esplicito riferimento alla nobiltà di nascita del soggetto nominato Regio Consigliere. Le nomine sono centocinquanta. Di esse 104 non presentano alcun riferimento a precedente nobiltà: in qualche caso il cognome la può soltanto far ipotizzare. In otto casi vi sono riferimenti a meriti acquisiti da parenti e antenati, ma nulla di più. In 38 casi, invece, i riferimenti alla nobiltà generosa del soggetto sono espliciti e circostanziati e non riconducibili a semplici scontati complimenti senza fondamento. Si tratta di nobiltà patrizia le e feudale, quest'ultima talvolta titolata. Vi sono frequenti riferimenti a personaggi che nel passato hanno illustrato la famiglia. ....."

 


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