libro 1799. RIVOLUZIONE CONTRO NAPOLI - Francesco Maurizio Di GiovineAutore: Francesco Maurizio Di Giovine
Curatore:
Titolo: 1799. Rivoluzione contro Napoli
Sottotitolo:
Introduzione di Silvio Vitale.
Descrizione: Volume in formato 8°; 191 pagine
Luogo, Editore, data: Napoli, Fondazione Il Giglio, 2003.
Collana: 
ISBN:
Condizioni:
Note: Seconda edizione accresciuta.
Prezzo: Euro 14,00
Disponibilità: In commercio

 


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La repubblica giacobina del 1799 fu l’opera di una minoranza settaria senza consenso nel Paese reale; un governo-fantoccio, tenuto in piedi solo dalle armi dell’invasore francese, che fu responsabile di feroci massacri e del saccheggio del patrimonio artistico del Regno delle Due Sicilie.
Il saggio di Francesco Maurizio Di Giovine, pubblicato per la prima volta nel 1999, anno delle celebrazioni per il bicentenario, fu una delle rare voci fuori dal coro, distintosi per il continuo riferimento ai documenti ed alle cronache dell’epoca piuttosto che a pamphlet ideologici e romanzi apologetici. Fu un grande successo editoriale che oggi viene presentato in una seconda edizione accresciuta.

Oltre alla nuova veste grafica, il volume si arricchisce di un capitolo, Bilancio di un bicentenario, nel quale l’autore dà conto delle celebrazioni ufficiali, che ebbero un finanziamento pubblico di 2 miliardi di lire dell’epoca, e delle controcelebrazioni, rigorosamente autofinanziate.

Non una ricerca d’archivio, non un’opera di restauro, non una borsa di studio furono finanziate con quel denaro pubblico. Si poté assistere soltanto alla ripetizione di scialbi slogan di “intellettuali” di parte che continuarono a nascondere la verità sugli ottomila napoletani uccisi dalle baionette francesi e dalle cannonate che i traditori giacobini riversarono sulla città da Castel Sant’Elmo, e sugli oltre sessantamila morti in tutto il Regno in meno di sei mesi di regime.

Il contesto storico
Il 22 gennaio 1799, le truppe d’invasione francesi, guidate dal generale Championnet, entrarono a Napoli, aiutati ed accolti dai pochi giacobini napoletani.
La repubblica, così instaurata, si prefiggeva di realizzare l’utopia giacobina, e tentò di farlo con cieca ferocia: in meno di cinque mesi di vita, il governo giacobino e gli invasori francesi si macchiarono del sangue di almeno 60 mila vittime e si resero responsabili del saccheggio del patrimonio artistico del Regno.

Il tragico periodo ebbe fine il 13 giugno 1799, quando il Cardinale Fabrizio Ruffo, Vicario generale del Re, incaricato di riconquistare il Regno, entrò a Napoli, concludendo l’epica marcia di migliaia di volontari che in quattro mesi avevano sbaragliato l’esercito francese, unico caso di insorgenza vittoriosa della Penisola.

 


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