aci_galatea_e_polifemo_dvdTitolo: Aci, Galatea e Polifemo
Autore/i: Handel Georg Frideric (Haendel)
Esecutore/i: Orchestra Cappella della Pietà de’ Turchini
Direttore: Antonio Florio
Regista: Davide Livermore
Galatea - Sara Mingardo
Polifemo - Antonio Abete
Aci - Ruth Rosique
Costumi: Giusy Giustino
Spettacolo registrato al Teatro Carignano, Torino, 2009
Produzione: Genova, Dynamic,
Anno di produzione:
Supporto: 1 dvd
Prezzo: Euro 35,00
Disponibilità: In commercio

 


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La Trama
La trama è basata sul mito narrato da Ovidio nelle Metamorfosi. Si racconta della ninfa Galatea innamorata di Aci, un giovane bellissimo, e insidiata da Polifemo che invidioso del giovane e a sua volta innamorato della ninfa uccide quest’ultimo dopo aver sorpreso la coppia di amanti in atteggiamento intimo. Allora Galatea chiede al padre Nereo di trasformare il sangue di Aci in un fiume, in modo da congiungersi continuamente con lui nel mare.

Interviste tratte dal programma di RAI 3 ”Prima della Prima” (disponibile su Youtube):
Il Teatro Carignano
1. Evelina Christillin ( Sovraintendente)
”La lirica ritorna al teatro Carignano dopo tantissimo tempo in questo restauro che si ultimato da pochi mesi e che è stato rilevante sotto tutti i punti di vista: tecnologico, attrezzistico. C’è stata la reintroduzione da un progetto originale della buca per l’orchestra, che può ospitare tranquillamente fino a 20-25 elementi. E’ perfetta per ospitare un’opera barocca come questa. E’ un piacevole diversivo, è una novità in più, naturalmente Torino ha un teatro meraviglioso come il Regio per ospitare le opere e le grandi orchestre, e questa può essere una possibilità in più in un luogo storico che pur era natoalla corte del Savoia Carignano quindi dal ramo cadetto, come teatro musicale.”

La filosofia della produzione
Davide Livermore (Regista)
”Il doppio mi serve per amplificare gli affetti così come avviene in musica, io parto sempre dalla partitura non è possibile per me creare nulla se non con la profonda conoscenza della partitura e del rispetto della prassi esecutiva raddoppiando i personaggi facciamo esattamente quello che musicalmente ci propone come esperienza drammaturgica l’aria con daccapo e variazione , cioè abbiamo una Aci e una primo, abbiamo una galatea e abbiamo un’altra Galatea, un Polifemo ed un altro Polifemo, in questo senso i doppi amplificano il gesto del cantante.”
Sara Mingardo (Galatea)
”Mi pare carino in questa produzione il fatto che il maestro Livermore abbia deciso di farci lavorare un pò a specchio, questa non è un’- opera, è una serenata quindi non ha probabilmente l’entità drammaturgica dell’opera di Haendel. Lui ha cercato di creare questo doppio personaggio, questo specchio per far in modo di ricreare la vita passata di Galatea e la vita futura. I cantanti sanno già quello che succederà nella storia i ragazzi che ci accompagnano - sono un po’ noi da giovani.”
Antonio Abete (Polifemo)
”Il fatto che l’attore che fa il mio stesso ruolo pianga sincere lacrime sul palcoscenico è certamente un’amplificazione molto efficace della situazione emotiva.”

La Musica
Antonio Florio (Direttore)
”Pare che questa serenata sia stata scritta per un matrimonio di alcuni nobili napoletani e cioè il Gallio di Alvito con una nobildonna napoletana che si chiama Beatrice Tocco di Montemileto. Per festeggiare questo matrimonio Haendel scrive per i suoi nuovi protettori questa serenata. La musica va molto aldilà del libretto. Si può dire assolutamente che è uno dei capolavori di Haendel. Si sente un Haendel giovane che assorbe come una spugna lo stile soprattutto ascoltato molto a Roma e cioè quello di Corelli che lavorava a quel tempo a Roma e quello di Alessandro Scarlatti.”
Davide Livermore (Regista)
”Il daccapo porta semplicemente la telecamera dell’occhio del pubblico a un’altra distanza perché lo fa la musica. La musica si porta attraverso le variazioni del cantante con in un’inquadratura diversa c’è un’accelerazione verso il climax emotivo di furore di rabbia di furore di tempesta di languore.La morte di Aci è di una scultura musicale assoluta - di una bellezza travolgente e avviene dopo un accompagnato di grandissima forza e racconta quando l’anima si stacca dal corpo, quando l’anima guarda il proprio corpo e se ne va ed è di un’emozione altissima.”
Ruth Rosique (Aci)
”I primi giorni non potevo non piangere perché è molto molto emotivo e tutti piangevamo e anche Cristina quando era al suolo era morta piangeva tutto il tempo, è difficile non...e anche la musica, la musica non so. ha una sensibilità stupenda . All’inizio dovevo pensare ad altre cose per non piangere adesso mi concentro molto e canto.”

Polifemo
Antonio Abete (Polifemo)
”Polifemo ama Galatea e non è ricambiato in quanto G, è già innamorata e amante di Aci. L’amore irruente di Polifemo naturalmente non crea che disgusto in Galatea. Ma come sempre come sempre questi personaggi sono dei pretesti per dimostrare degli aspetti del carattere di noi tutti. Polifemo è più che cosciente che uccidendo Aci non avrà più Galatea, ma non può trattenere tutta questa emotività, questa forza inconscia che lo porta alla disperazione, è una disperazione che non ha freni.”
Davide Livermore
”Una cosa che mi ha colpito molto è che nella pulsione profondamente maschile di Polifemo ci sia quasi un irrigidimento borghese cioè un uomo fa così , un uomo vuole una donna, e la donna ci deve stare, non è pensabile che una donna vada con un ragazzino o con un’altra donna o con un qualcosa che non corrisponde a quello che può essere l’idea di quest’uomo. L’idea di quest’uomo che poi s’incarna tantissimo con l’idea della società. A questo punto quello che viene fuori è Aci che è l’irrazionale amoroso, Aci è veramente l’irrazionale amoroso ed è l’irrazionale che va a contrastare potentemente quello che è l’idea borghese dell’amore.”

Aci
Davide Livermore
”La morte di Aci è la morte di un aspetto davvero irrazionale quindi non borghese dell’amore, potrebbe essere Dalida quando si innamora di un ragazzino, di un amore omosessuale femminile, potrebbe essere l’amore tra una nobildonna e uno stalliere - andiamo a raccontare una storia che non ha da essere.”
”Il finale è strano è strano ed è allo stesso tempo.. emozionante proprio perché questa musica non abdica mai di fronte all’eleganza e quindi abbiamo tutti e tre i personaggi che escono fuori dal personaggio tutti diventano cantanti che stanno raccontando alcune cose, stanno raccontando che meraviglia che è aver fatto quest’opera, che meraviglia è cantare questa musica, che meraviglia aver passato una serata con il mito, averlo raccontato oggi, che meraviglia esserci emozionati tutti insieme.”


Elenco dei brani:
Part 1
1. Opening / Siciliana
2. Sorge il dì (Aci, Galatea)
3. Sforzano a piangere (Galatea)
4. Che non può la gelosia (Aci)
5. Ma qual orrido suono (Galatea)
6. Sibilar l’angui d’Aletto (Polifemo)
7. Benché tuoni e l’etra avvampi (Galatea)
8. Non sempre, no, crudele (Polifemo)
9. Dell’aquila l’artigli (Aci)
10. Precipitoso nel mar che freme (Polifemo)
11. S’agita in mezzo all’onde (Galatea)
12. Proverà lo sdegno mio (Trio)

Part 2
1. Sonata
2. Ingrata, se mi nieghi (Polifemo)
3. Fra l’ombre e gl’orrori (Polifemo)
4. Qui l’augel da pianta in pianta (Aci)
5. Se m’ami, o caro (Galatea)
6. Dolce/caro amico amplesso (Trio)
7. Verso già l’alma col sangue (Aci)
8. Impara, ingrata, impara (Polifemo)
9. Del mar fra l’onde (Galatea)
10. Vissi fedel, mia vita (Polifemo)
11. Chi ben ama ha per oggetti (Trio)

 


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