catene antonio marottaTitolo: Catene
Autore/i: Antonio Marotta
Esecutore/i: Antonio Marotta, Michela Latorre
Produzione: Radici Music
Anno di produzione: 2014
Prezzo: Euro 13,00
Disponibilità: In commercio

 


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Per suggellare il suo legame sempre più profondo con la tradizione folk meridionale, Antonio Marotta ha pensato bene di scegliere, per questo suo secondo lavoro, un titolo come “Catene”, chiaro e senza fronzoli, come esige l’amore per la terra che genera sonorità fatte di vento e di passione, di sudore e di antiche malinconie.
Con un ensemble più allargato, l’artista napoletano (sempre coadiuvato alla voce dalla fida compagna Michela Latorre) ha avuto modo di approfondire il suo discorso musicale, a questo giro mettendo in relazione tradizioni garganiche, campane, laziali e lucane – tradizioni che l’artista preferisce indagare in loco, a contatto con gli ultimi esponenti di stili e sonorità secolari.

A cominciare dalle elastiche movenze di “Lo guarracino”, assistiamo quindi all’ennesima evocazione di mitologie popolari, in bilico tra l’abbaglio del sole e l’incanto della carne (la danza raggiante di “Viestesana”, quella frizzante di “Quanno nascisti tu!” e quella, solennemente disincantata, di “Canti alla carbonara”).

Quando è invece l’introspezione a prendere il sopravvento, allora le liriche si raccolgono intorno al sacro fuoco dell’amore, disegnando scenari di poderosa poesia (la ballata “Irma”), oppure giocando con suggestive e crepuscolari sinergie di trascendenza ambient e commossa elegia acustica (“Montanara per Carpino”), fino alla bellissima “Lli rose”, in cui la voce della Latorre assomiglia alla luce di una candela che brucia lentamente, mentre tutt’intorno il buio assedia le memorie (ne ritroveremo traccia anche nelle trame liturgiche di “Sora Regina”).

Non mancano, comunque, momenti più sperimentali, come “Tarantella di Sannicandro” (che si destreggia tra vibrazioni psichedeliche, percussioni dilatate e fughe oblique) o “Tarantella lucana”, dove una registrazione sul campo fa da preludio a cantilene eccentriche e ruvidi fraseggi elettrici.

In un momento in cui, anche nel campo delle musiche tradizionali, a farla da padrone sono troppo spesso meccanismi che poco hanno a che fare con la passione e lo studio sincero, la ricerca (anche a livello di liriche!) e la musica di Antonio Marotta mostrano che, quando la memoria è interrogata con la giusta dose di rispetto, è possibile risalire sino a quelle sorgenti misteriose ma affascinanti che reggono ancora le sorti del nostro destino.
Commento di Francesco Nunziata tratto dal sito web OndaRock


Elenco dei brani:
Lo guarracino
Viestesana
Irma
Quanno nascisti tu!
Montanara per Caprino
Canti alla carbonara
Lli rose
Tarantella di Sannicandro
Moresca
Tarantella lucana
Lli figliole
Sora Regina
Ciente miglia

 


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