armando_gillTitolo: Armando Gill
Autore/i: Vari
Produzione: Phonotype Record
Disponibilità: NO

 


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Michele Testa, in arte Armando Gill (Napoli, 23 luglio 1877 – Napoli, 1º gennaio 1945), è stato un cantautore e attore italiano. È unanimemente riconosciuto come il primo cantautore italiano, il primo a firmare musica e testi e a cantare i suoi brani, interpretati sia in napoletano sia in lingua, e da lui così annunciati: «Versi di Armando, musica di Gill, cantati da sé medesimo».


Nato a Napoli il 23 luglio 1877, terzo di sei figli, il padre proprietario di una piccola distilleria, studia all'Istituto Chierchia e dopo la maturità si iscrive alla facoltà di giurisprudenza e frequenta le "periodiche", feste organizzate dalle famiglie della buona borghesia napoletana, dove si esibisce come cantante; un anno prima della laurea lascia gli studi e si dedica al teatro di varietà, firmando un contratto con il Salone Margherita.
Prima autore di versi - in collegio stupisce i professori per le sue doti di improvvisatore - e solo in seguito compositore autodidatta, scrive la sua prima canzone nel 1896, Fenesta 'nchiusa, cui segue O surdato (1899), entrambe musicate dal maestro Vincenzo De Crescenzo ed edite da Santojanni e Bideri. Altri suoi versi li musicherà Alfredo Mazzucchi, futuro trascrittore di molte sue composizioni.

Lo pseudonimo lo prende dallo spadaccino Martino Gill (vissuto all'epoca di re Filippo II e divenuto popolare grazie ai fascicoli settimanali pubblicati dalla Sonzogno) ma sulla scena è un viveur rigorosamente in frac, un papillon bianco, il ciuffo dei capelli, l'immancabile gardenia appuntata all'occhiello e un monocolo, a mascherare un marcato strabismo. La critica lo snobba a lungo per via della sua insufficiente preparazione musicale e di un inconfondibile falsetto dall'intonazione traballante; ma i suoi limiti tecnici non gli impediranno di comporre melodie indimenticabili, come quella della popolare Come pioveva (1918). La canzone è anche uno dei primi esempi di marketing discografico: una mattina dell'estate 1918 Napoli appare tappezzata da centinaia di manifesti che raffigurano soltanto un ombrello: alcuni si domandano se sia la pubblicità di un nuovo negozio, oppure di una marca di parapioggia. Dopo una settimana, compaiono altri manifesti: questa volta, all'ombrello viene aggiunta la frase "Come pioveva" e qualche giorno più tardi lo slogan sarà completato con il nome dell'artista.

Dopo il successo del primo filone della sua produzione - una lunga serie di canzoncine orecchiabili tra cui Stornelli montagnoli e campagnoli (1909), Stornelli spagnoli (1909) e Bel soldatin (1910) - nonostante il difetto all'occhio, allo scoppio della guerra viene chiamato al servizio militare e poi dato per disperso alla notizia che la nave su cui viaggiava era affondata. Un mese dopo il fatto, quando per tutta Napoli si sprecano i necrologi, debutta al napoletano Trianon con la rivista Gill l'affondato.

Il suo periodo di maggiore popolarità va dal 1916 al 1925, nel quale musica le sue canzoni, fonda una compagnia e mette in scena diverse riviste, scritte in collaborazione con Guido di Napoli. Tra i suoi successi in napoletano: Nun so' geluso (1917), 'O zampugnaro nnammurato (1917), 'E quatto 'e maggio (1918), Bella ca bella si' (1919) e Palomma (1926), storia di una ragazza del popolo che si innamora di un aristocratico.

Autore dall'italiano depurato dagli arcaicismi e dai moduli letterari, colloquiale, intriso di spirito quotidiano, noto per le sue poesie estemporanee su arie musicali, di lui si ricorda un duello in rima con Ettore Petrolini, incontrato per caso una sera, nel ristorante Alfredo alla Scrofa. Il duello continua a lungo fino a quando Petrolini getta la spugna, riconosce Gill e lo invita al suo tavolo.
La cosiddetta "improvvisata" chiude spesso i suoi numeri in teatro: nel 1925, alle soglie dei cinquant'anni, sposa Irma Fricchione, una giovane spettatrice conosciuta durante un suo spettacolo e conquistata dal palco proprio con una dichiarazione inventata al momento. Si ritira nel 1943, dopo aver ceduto il suo canzoniere alle edizioni Bideri, dedicandosi alla famiglia e ai suoi animali domestici. Muore a Napoli, alla fine del 1944, durante la notte di capodanno.
Inventore di un linguaggio diretto che anticipa quello di molti nostri parolieri, a dispetto della sua fama teatrale di "tombeur des femmes" Armando Gill fu un grande professionista, un autore ironico con senso della misura e un vero signore della scena, in un'epoca storica che si stava avviando verso il disastro del fascismo e della Seconda guerra mondiale.
Commento tratto da Wikipedia


Elenco dei brani:
'O zampugnaro 'nnammurato 
Varca d'ammore 
Come pioveva 
Il solletico 
Bella ca bella si' 
Stornelli montagnoli e campagnoli 
'O quatto 'e maggio 
Pasquale va a Tripoli 
Nun so' geluso 
'A messa 

 


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